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Oetzi, ucciso da un colpo in testa

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BOLZANO — La freccia lo ferì ma non lo uccise: il colpo di grazia sarebbe stato una botta in testa. Questo il nuovo capitolo della misteriosa storia di Oetzi, la mummia scoperta nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun in Alto Adige.

Il mistero degli ultimi attimi di vita della celebre mummia continua a far parlare di sè. Fino ad oggi si pensava che Oetzi fosse morto per colpa della freccia conficcata nella spalla e che la posizione innaturale in cui era stato trovato il corpo, fosse dovuta al movimento del ghiacciaio. Ora però una nuova teoria rimette in discussione tutto.
 
La mummia presenterebbe infatti una lesione cerebrale traumatica causata da un attacco frontale. Secondo gli studiosi, potrebbe trattarsi di un colpo di grazia, che l’aggressore avrebbe inflitto a Oetzi quando era già steso a terra, dopo essere stato raggiunto alla schiena dalla freccia.
 
Questa ricostruzione spiegherebbe anche la posizione del corpo, con il braccio sinistro teso sulla pancia verso l’altro lato. L’aggressore girò Oetzi sulla schiena per estrarre la freccia dalla spalla. E così l’avremmo ritrovato noi ben 5.300 anni dopo.
 
La nuova teoria sulla morte di Oetzi è stata presentata lunedì sera al convegno dell’Eurac di Bolzano. Padri delle ricerche sono l’archeologo viennese Andreas Lippert, due radiologi bolzanini, Paul Gostner e Patrizia Pernter, e il patologo Eduard Egarter Vigl.
 
 
 
 
Valentina d’Angella

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