ANTARTIDE — Straordinario esperimento tra i ghiacci dell’Antartide. Un team di scienziati dell’università di Boston e di quella del New Jersey ha prelevato alcuni batteri dai ghiacciai della Beacon e Mullins valley e li ha "resuscitati" con calore e nutrimento.
Gli esperimenti condotti dalla squadra di scienziati americani hanno evidenziato differenze molto importanti tra i batteri più vecchi e quelli più giovani.
"Abbiamo provato a farli crescere e i microbi più giovani sono cresciuti più velocemente", ha spiegato il dottor Bidle.
Questi ultimi infatti hanno raddoppiato la loro dimensione in media ogni sette giorni, mentre quelli che avevano 8 milioni di anni si duplicavano soltanto ogni 30-70 giorni.
Quindi, secondo gli esperti, anche i microrganismi dei ghiacci più vecchi erano vivi. Ma il loro Dna è stato severamente danneggiato a causa della prolungata esposizione alle radiazioni cosmiche, che sono più forti ai poli.
In particolare è stato rilevato che il Dna dei microbi esaminati ha subito maggiori danni se ha più di 1,1 milioni di anni.
Lo studio ovviamente non tralascia le conseguenze dello scioglimento dei ghiacci, provocato dal cambiamento climatico, sui microrganismi "intrappolati" nei ghiacci. Non si esclude la possibilità che i microbi, a lungo congelati, possano ritornare in vita e riversarsi negli oceani.
Nonostante ciò, gli scienziati hanno escluso che i batteri possano causare malattie all’uomo, poichè questo processo va avanti ormai da milioni di anni.