Off, vincono i film Patabang, Le village suspendu e Il pastore e la montagna
BERGAMO –Platea gremita per la serata finale dell’Orobie Film Festival, che sabato sera ha chiuso i battenti consegnando i Premi Montagna Italia 2014 ai registi e ai fotografi e dedicando una parte speciale della serata al 60° anniversario della prima salita al K2. Il vincitore del festival è stato il film francese “Le village suspendu” di Véronique, Anne e Erik Lapied. Premi speciali per Mario Curnis e Giovan Battista Cagninelli.
Il Gran Galà Internazionale della Montagna ha visto subito la premiazione delle opere vincitrici del concorso fotografico, selezionate dalla Giuria presieduta dal nuovo Presidente Marco Caccia, che ha accompagnato Fabrizia Fassi durante la consegna delle tre targhe inviate appositamente dal Senato della Repubblica: “Tramonto sul Maniva” di Andrea Zampatti, fotografia vincitrice per la sezione Orobie e montagne di Lombardia; “Opi di Pietro Cavalosci”, fotografia vincitrice per la sezione Paesaggi d’Italia; e “I colori della preghiera” di Mauro Rovaris, fotografia vincitrice per la sezione Terre alte del mondo.
Il Gran Galà Internazionale della Montagna è proseguito con la premiazione dei documentari e film a soggetto vincitori, suddivisi nelle tre sezioni previste. Per la sezione Orobie e Montagne di Lombardia vince il Premio Fondazione Cassin “Patabang” di Andrea Frigerio, Menzione speciale – Premio Camera dei Deputati per “In viaggio sulle Orobie” di Paola Nessi.
Per la sezione Paesaggi d’Italia vince “Il pastore e la montagna” di Valter Torri, menzione speciale per “Amico barba bianca” di Massimiliano Riotti. Per la sezione Terre Alte del Mondo vince “Le village suspendu” di Véronique, Anne e Erik Lapied, menzione speciale per “Scienziati sul tetto dell’Asia” di Stefano Ardito.
La serata, ricca di emozioni, è proseguita con il grande atteso momento dedicato alla consegna dei “Premi Montagna Italia 2014” a Giovan Battista Cagninelli e a Mario Curnis. Originario di Villa d’Ogna, Giovan Battista Cagninelli vive in USA ed è Managing Director della Standard Charttered Bank, ex American Express Bank. Fin da piccolo la sua più grande passione è sempre stata la montagna. Nei fine settimana il suo hobby era sempre stato quello di andare a fare le passeggiate con gli amici e passare un mese d’estate nelle baite a stretto contatto con i lavoratori locali. “La bellezza della montagna – dice – è quando non incontri nessuno, è solo tua, la puoi ammirare, senza doverla condividere. Si è gelosi delle proprie passioni e a volte non le si vuole nemmeno raccontare per tenerle a sé. Ma la bellezza della montagna la si vedeva nei miei occhi e in quelli dei miei amici mentre camminavamo e osservavamo.” La montagna è come la vita: include in sé la metafora dell’andare avanti, del non mollare mai, del non indebolirsi, del continuare. La montagna è stata sua maestra di vita che l’ha aiutato tanto anche nella carriera lavorativa. Mario Curnis è il decano degli alpinisti bergamaschi. Vanta un’intensa attività sia nelle Alpi sia sulle montagne del mondo. Al suo attivo moltissime salite nelle Dolomiti, nei gruppi dell’Adamello, della Presanella, del Bernina, e ancora in Bregaglia, nelle Alpi Svizzere e nelle Orobie. Ha aperto varie vie nuove anche in invernale. Compagno di Reinhold Messner alla sud del Lhotse nel 1975 e di Renato Casarotto all’invernale del Makalu nel 1980. Tra le tante imprese, nel 2002 ha raggiunto la vetta dell’Everest al fianco di Simone Moro. All’epoca aveva 65 anni e sul tetto del mondo ci arrivava dopo due tentativi: nel 1973 con la spedizione Monzino e nel 1994.
Il Gran Galà Internazionale della Montagna ha dedicato poi spazio ad un avvenimento importante nel mondo della montagna per il 2014: il 60° anniversario dalla salita al K2 da parte della spedizione guidata da Ardito Desio nel 1954. Per l’occasione è stato proiettato il film ITALIA K2 di Marcello Baldi, grazie al Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai. Durante l’estate una spedizione totalmente pakistana intraprenderà la stessa salita al K2 ripercorrendo i passi dei nostri alpinisti di allora. Ne ha parlato Agostino Da Polenza in una video intervista, realizzata da Montagna.tv e proiettata al festival.
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