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Due alpinisti statunitensi trovati morti sull’Aconcagua

Aconcagua (Photo Beatriz Moisset courtesy of Wikimedia Commons)
Aconcagua (Photo Beatriz Moisset courtesy of Wikimedia Commons)

BUENOS AIRES, Argentina — Sono stati recuperati ieri i corpi senza vita di due alpinisti statunitensi di 28 e 22 anni, dispersi sull’Aconcagua dal 31 dicembre. Uno dei due aveva lanciato l’allarme proprio martedì poichè le condizioni meteo proibitive impedivano loro di scendere a valle. Condizioni meteo che hanno bloccato le operazioni di ricerca fino alla tragica scoperta avvenuta domenica.

Secondo le autorità argentine, tre giovani alpinisti statunitensi erano partiti venerdì 20 dicembre per tentare la vetta dell’Aconcagua che, con i suoi 6962 metri, è la più alta del continente americano nonchè una delle Seven Summits, le sette montagne più elevate del pianeta. Gli alpinisti hanno deciso di salire lungo la via del Ghiacciaio dei Polacchi, lungo il versante nord-est, ma, dopo poche ore, uno di loro ha rinunciato.

Dalle prime ricostruzioni, i due alpinisti rimasti sarebbero riusciti a raggiungere la cima e, durante la discesa, si sarebbero imbattuti in terribili condizioni meteorologiche che avrebbero impedito loro di proseguire. Sfiniti, martedì 31 dicembre hanno chiesto aiuto tramite la radio. A causa delle pessime condizioni, i soccorritori non sono però riusciti a salire sulla montagna fino a domenica.

Le ricerche sono iniziate per via aerea e l’elicottero ha individuato due corpi in un dirupo a circa 6400 metri di quota, nel Ghiacciaio dei Polacchi. Le salme sono state recuperate solo ieri ed identificate come quelle dei due alpinisti statunitensi di 28 e 22 anni. L’ipotesi vagliata dalle autorità è che la morte sia stata causata da una caduta accidentale, ma le indagini sono tuttora in corso.

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2 Commenti

  1. Mi piace la perfetta proprietà di linguaggio della Califetti: indica esattamente “statunitense” (degli US) e “americana” (dall’Alaska alla Terra del Fuoco). Magnifico e dignitoso.

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