Dedeshko è stato il compagno di cordata di Urubko nella strepitosa salita del suo 14esimo ottomila: insieme hanno aperto la nuova via sulla parete sud-est del Cho Oyu che è valsa loro il Piolet d’or 2010. Adam Bielecki, clase 1983, è una vera rivelazione dell’alpinismo d’alta quota. A soli 30 anni aveva già compiuto due prime invernali sugli 8000: quella del Gasherbrum I nel 2012 e quella del Broad Peak, nel 2013. Txicon, basco della scuola di Juanito Oiarzabal, ha 31 anni e già 10 ottomila saliti.
Tre compagni di elevato calibro, dunque, per Urubko, di cui tutti attendevano il ritorno in parete per quest’inverno con Simone Moro al Nanga Parbat. L’alpinista kazako, però, ha rinunciato al tentativo di prima invernale sull’ottomila pakistano ed è già proiettato verso la primavera 2014, quando sarà impegnato sul versante Nord del Kangchenjunga.
“Il nostro progetto è sulla Nord del Kangchenjunga nel periodo premonosonico – ci ha raccontato Urubko -. Tenteremo di aprire una via nuova in stile alpino, la cosa che preferisco in assoluto fare in Himalaya. Sarò con gli amici Alex Txicon, Adam Bielezki, Boris Dedeshko”.
Già iniziati gli allenamenti? A quanto pare no. Urubko ci tiene a farli in Italia, Paese al quale è molto affezionato. “Ora sono in Russia – ci racconta l’alpinista -. Qui non riesco ad allenarmi come vorrei, spero di tornare in Italia, ad Albino, nei mesi di gennaio febbraio e marzo per prepararmi a dovere. Lì potrò spaziare dalle salite alle arrampicate alla corsa in montagna. E’ un posto splendido”.