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La Russia rivendica parte del Polo Nord

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LONDRA — Il Polo Nord è direttamente attaccato alla Russia e Mosca lo rivendica, insieme a tutto ciò che c’è sopra e sotto…Una vasta area artica, ricchissima di gas e petrolio, è oggetto delle attenzioni dei russi, che ora rimetteno in discussione i trattati internazionali.

La notizia è stata data lo scorso giovedì dal quotidiano inglese The Guardian, e già tutti ne parlano, tra preoccupazioni e perplessità.
 
La tesi su cui poggia la rivendicazione russa si basa sulle ricerche condotte da un gruppo di scienziati russi: sei settimane di navigazione tra i ghiacci del nord a bordo di una nave rompighiaccio a propulsione nucleare, per monitorare e studiare il sottosuolo artico.
 
Hanno navigato lungo tutta la dorsale Lomonosov, catena montuosa sottomarina che taglia il Polo Nord a metà e si estende sotto l’acqua per 1700 chilometri, dalla Siberia all’estremità nordoccidentale della Groenlandia.
 
E alla fine del viaggio la grande scoperta: secondo gli scienziati russi la dorsale Lomonosov è unita direttamente al territorio di Mosca attraverso una piattaforma subacquea.
 
Naturalmente a questo punto la scienza lascia il posto alla politica. Secondo il diritto internazionale il polo Nord non è di nessuno. Gli Stati che vi si affacciano – Stati Uniti, Canada, Norvegia, Danimarca tramite la Groenlandia e Russia – possono sfruttare il territorio non oltre i 200 miglia dalla costa. Quello che c’è dopo quel limite non è loro.
 
Ma i russi vogliono di più. La parte del Polo Nord che interessa a Mosca si estende per oltre 1,2 milioni di chilometri quadrati: praticamente un territorio grande quanto l’Italia, la Francia e la Germania messe insieme. A detta degli stessi scienziati russi, conterrebbe oltre 10 miliardi di tonnellate di depositi di gas e di petrolio.
 
Ora, per annettere un territorio, bisogna dimostrare che la struttura della sua piattaforma continentale sia simile a quella del proprio. E quindi la tesi dei ricercatori russi punterebbe a questa clausola del diritto internazionale per chiamare Mosca legittima proprietaria della vasta zona artica.
 
Ma altre convenzioni si stagliano contro la causa russa. Secondo il diritto marino internazionale, nessuno Stato può estendere i suoi confini territoriali fino al polo Nord. E inoltre, molti studiosi contestano i risultati delle ricerche degli scienziati russi.
 
Parole di sferzante ironia ha avuto per esempio il direttore internazionale dell’Istituto di ricerca dell’Artico e dell’Antartico di San Pietroburgo, il russo Sergey Priamikov: "A questo punto i canadesi potrebbero dire che la dorsale Lomonosov è parte della piattaforma canadese e ciò significherebbe che la Russia appartiene di fatto al Canada, insieme con l’intera Eurasia".
 
Non è difficile presumere da dove derivino gli appetiti russi… 
 
Foto: courtesy of The Guardian
 
 
 
Valentina d’Angella

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