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G8: trovata l’intesa sul clima

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HEILIGENDAMM, Germania — I leader del G8 trovano l’intesa sul clima. Entro il 2050 tutti i paesi dovranno ridurre del 50 per cento le emissioni nocive rispetto al 1990. Quali siano però le cifre esatte dei livelli di emissione da rispettare, il documento non lo dice.

Un documento generico dunque. Ma un passo in avanti, visto che all’inizio del vertice era stato addirittura deciso di non includere la questione ambientale fra i temi in discussione.
 
Formalmente il testo approvato al G8 di Heiligendamm non riporta i numeri delle riduzioni delle emissioni nocive, in quanto fa riferimento direttamente all’ultimo documento stilato dall’Ipcc, la Commissione delle Nazioni Unite sul clima.
 
Il rapporto dell’Onu in questione, prevede entro il 2.050 una riduzione del 50 per cento delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai livelli del 1990 e il contenimento a 2 gradi centigradi dell’aumento medio della temperatura terrestre in questo secolo.
 
Concretamente è forse stato grazie a questo escamotage, che i "grandi del pianeta" sono riusciti a raggiungere un accordo sulla questione climatica. Non poche infatti sono state le difficoltà incontrate nel trovare una linea comune.
 
La posizione del presidente americano George w. Bush, non è condivisa soprattutto dai leader moderati europei, come hanno sottolineato il cancelliere tedesca Angela Merkel, e il nuovo presidente francese Nicolas Sarkozy. Quest’ultimo premeva perchè si definissero subito numeri e obiettivi dell’impegno sull’emergenza climatica, per non dare alibi ai Paesi che non avvieranno politiche serie di riduzione dell’inquinamento.
 
Bush ha fatto un passo avanti verso la posizione europea, riconoscendo che i mutamenti climatici sono un prodotto dell’attività umana. Il presidente degli Stati Uniti si era opposto per anni alle misure di limitazione, che avrebbero, a suo dire, frenato l’economia Usa e condizionato pesantemente lo stile di vita americano.
 
Determinante per raggiungere un accordo sembra essere stato l’incontro con il premier inglese Tony Blair, durante il quale avrebbero preso forma i termini dell’intesa condivisibili da tutti.
 
Soddisfatti dell’intesa si dicono i leader del G8. "Abbiamo trovato un buon compromesso sul clima – ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano, Romani Prodi – con un documento che si impegna ad assumere un’azione forte e rapida per contrastare i cambiamenti climatici e stabilizzare la concentrazione dei gas serra a un livello che dovrebbe prevenire interferenze pericolose per la salute dell’uomo e del clima".
 
Anche Angela Merkel, riportano le agenzie di stampa tedesche, ha parlato di "grande successo" del vertice per l’accordo raggiunto.
 
Vedremo alla prova dei fatti..
 
 
 
Valentina d’Angella

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