Cronaca

Orso marsicano trovato morto, intervengono Wwf e Camera dei deputati

Orso marsicano (Photo courtesy of Wkimedia Commons)
Orso marsicano (Photo courtesy of Wkimedia Commons)

VILLAVALLELONGA, L’Aquila — I resti di un giovane orso marsicano sono stati ritrovati alla fine di settembre nei boschi di Villavallelonga, a L’Aquila. Si tratta del terzo esemplare trovato morto quest’anno e ora il presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci, e il presidente nazionale del Wwf, Dante Caserta, chiedono chiarezza e giustizia.

Secondo un’intervista rilasciata a Gaia News da Dario Febbo, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la carcassa di un orso marsicano è stata ritrovata alla fine del mese di settembre nel bosco della Difesa, sul territorio comunale di Villavallelonga, in provincia dell’Aquila. I resti ossei rimasti erano pochissimi e ci sono voluti alcuni giorni per stabilire di quale animale si trattasse.

I resti scoperti sono stati portati al centro di medicina forense veterinaria di Grosseto. Dalle prime analisi si tratterebbe di un orso marsicano giovanissimo, circa due anni di età, ma data la poca quantità di materiale su cui lavorare, Febbo non sa se si possa appurare con certezza a quando risalga il decesso o da cosa sia stato causato. Sarebbe però da escludere la morte naturale, data appunto la giovane età dell’esemplare, ma se si trattasse di un nuovo caso di bracconaggio alcune personalità si sono già messe in campo.

“Con gli ultimi resti di un giovane esemplare di orso bruno marsicano ritrovati negli ultimi giorni in Vallelonga nel Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise – ha dichiarato Dante Caserta, presidente nazionale del Wwf, – salgono a 3 gli esemplari trovati morti negli ultimi mesi nei boschi del nostro Paese. Ci auguriamo che le analisi in corso ci sapranno dire in maniera certa e provata le cause della morte, almeno di questi ultimi animali, visto che nei casi passati ciò non è mai stato chiarito. Vorremmo però prima di tutto che le indagini riescano, almeno in questi ultimi casi dove si è accertata la mano dell’uomo, a trovare i colpevoli di queste barbare uccisioni”

“Per fare luce sul fatto ed evitare che in futuro si verifichino altri gravi atti di bracconaggio – ha detto Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera – ho presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente chiedendo se sia a conoscenza del ritrovamento del prezioso esemplare di fauna protetta. Un caso che, se fosse accertata la natura dolosa, si potrebbe configurare come un nuovo gesto intimidatorio nei confronti dell’Ente parco. Al ministro interrogato ho inoltre chiesto quali iniziative urgenti, di concerto anche con l’Ente parco, il Corpo forestale dello Stato e il Noe carabinieri, intenda mettere in campo per chiarire l’accaduto e, nel caso, individuare i responsabili”.

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