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Precipita per 40 metri, alpinista morto sulle Dolomiti di Brenta

Rifugio Pedrotti sotto la Cima Tosa nelle Dolomiti di Brenta (Photo Alberto - Commons Wikipedia)
Rifugio Pedrotti sotto la Cima Tosa nelle Dolomiti di Brenta (Photo Alberto – Commons Wikipedia)

MADONNA DI CAMPIGLIO, Trento — Un alpinista trentino è morto sabato scorso sulle Dolomiti di Brenta. Stava salendo con alcuni amici lungo la via normale alla Cima Tosa, montagna di 3173 metri, la più alta del gruppo dolomitico, quando è precipitato per 40 metri. Secondo le ricostruzioni l’uomo sarebbe morto a seguito dello schianto fra le rocce.

Stando a quanto riferito dall’Ansa e dalla stampa locale, l’incidente è avvenuto sabato 28 settembre intorno alle 11.30 del mattino. Il gruppo di tre persone, di cui faceva parte la vittima, si trovava sulla normale della Cima Tosa, una via che sale in vetta partendo dal parcheggio del Rifugio Vallesinella, in territorio di Madonna di Campiglio, e passando dai rifugi Pedrotti (a 2487 metri) e Tosa (a 2439 metri), sul versante sud est della montagna.

Si tratta per lo più di un percorso escursionistico per esperti, con una parte di arrampicata dopo il rifugio Pedrotti. Non è specificato al momento tuttavia, se l’incidente sia avvenuto in questo tratto. Certo è che l’uomo – residente a Meano – è caduto per 40 metri, precipitando sulle rocce.

I due compagni hanno subito dato l’allarme e sul posto è volato l’elicottero del 118: pare che i soccorritori abbiano trovato il corpo ormai privo di vita. Le operazioni di recupero sarebbero inoltre state difficoltose a causa della fitta nebbia che avvolgeva la montagna. La salma infine è stata portata a valle a Molveno.

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