Itinerari

Valle d'Aosta, itinerari lungo i Ru: percorsi d’acqua tra storie e leggende

Ru Courtaud (Photo www.lovevda.it)
Ru Courtaud (Photo www.lovevda.it)

AOSTA — Percorrere i ru, i canali irrigui, della Valle d’Aosta vuole dire passeggiare a mezza costa sull’adret, il versante soleggiato della Valle d’Aosta e anche viaggiare attraverso la storia, miti e leggende. La costruzione dei ru risale all’epoca medioevale. I canali erano utilizzati dai proprietari dei campi e dei pascoli per l’irrigazione e c’era proprio un regolamento, le “égances”, che stabiliva le ore in cui potevano essere utilizzati. La pendenza dei ru non poteva mai essere troppo elevata proprio per impedire che l’acqua, con la sua velocità e la sua forza, potesse eroderne gli argini. Laddove la portata d’acqua era maggiore si svilupparono dei veri e propri villaggi che ancora oggi portano il nome delle costruzioni da cui ebbero origine. Moulin, Faverge, Martinet ecc. altro non sono che i luoghi in cui mulini e macine erano alimentati dalla forza dell’acqua.

Ru de Ruet: la leggenda della frana della Becca France (Sarre)
L’abitato di Sarre è sovrastato da una montagna priva della sua metà. Una cava abbandonata? In realtà si tratta della frana di Becca France che, più di 500 anni fa, cancellò ogni traccia dell’antico villaggio di Thoura. Per scoprire da vicino questo evento naturale, è possibile ripercorrere a piedi il ru de Ruet che prende origine dal torrente Clusellaz e porta l’acqua nei frutteti di Sarre, proprio al di sotto del vecchio abitato. Un villaggio posto a 1400 metri di quota, un luogo di transito, di scambio e di commercio nonché fiorente area agricola dove si contavano dodici mulini, quattordici telai, e macine per la spremitura delle noci. Da qui nasce la leggenda del mendicante che chiese aiuto agli abitanti del villaggio, nessuno lo aiutò a parte una povera vedova che lo accolse a dormire nella sua catapecchia. Il mendicante, per restituire tanta gentilezza, condivise il pane con la donna e i suoi figli e disse loro di fuggire perché il mattino seguente sarebbe caduta una frana sul villaggio.
DATI TECNICI: Dislivello: 76 m.; Percorrenza: 45’; Periodo: marzo-ottobre; Difficoltà: facile

Ru Courtaud: 24 fiorini per sconfiggere la siccità del 1393 portando l’acqua dalla Val d’Ayas a Saint-Vincent (Val d’Ayas e Valtournenche)
24 fiorini d’oro zecchino e 40 anni di tempo sono i numeri che hanno dato il via alla costruzione di uno dei più compelssi ru della storia valdosana, il ru Courtaud. Una lunghezza di oltre oltre 22 chilometri per lo più posti al di sopra dei 1800 metri di quota caratterizzando questo ru che tratteggia le Valli d’Ayas e Valtournenche e che sono stati realizzati per convogliare l’acqua dei ghiacciai del Monte Rosa fino all’area di Saint-Vincent. La costruzione del ru prese avvio nel 1393 e si concluse 40 anni più tardi, per far fronte a quella che le cronache dell’epoca definiscono come un’estate secca e molto calda, al punto di rischiare di compromettere raccolti e allevamenti. Per ovviare a questa situazione al limite della sopravvivenza, un gruppo di capifamiglia chiese a Ibleto di Challant, il nobile proprietario dei terreni, di poter convogliare parte delle acque del ghiacciaio del Monte Rosa fino al Colle di Joux.  Ibleto accettò la proposta in cambio di 24 fiorini d’oro zecchino.
DATI TECNICI: Dislivello: 389 m.; Percorrenza: 3h30’; Periodo: tutto l’anno; Difficoltà: medio-facile

3. Ru de Menouve – Centrale Bertin (Valle del Gran San Bernardo)
Lungo il Ru de Menouve, un percorso ad anello dal vallone di Menouve a Etroubles, è possibile scoprire il ciclo dell’acqua e della sua energia che giunge fino alla centrale Bertin, realizzata più di cento anni fa da Cesarina Bertin, che portò energia elettrica e illuminazione pubblica a Etroubles. Grazie a una recente ristrutturazione, la Centrale di Etroubles è visitabile (informazioni e prenotazioni: Tel 334.1327468 – Comune di Etroubles). Qui un eco-museo raccoglie le notizie relative alla famiglia Bertin e permette di sperimentare, grazie al modellino che mostra il principio di induzione elettromagnetica, i fenomeni fisici che presiedono alla creazione dell’energia elettrica. Un “giro in bicicletta” permetterà poi di viaggiare attraverso la storia delle invenzioni legate all’elettricità, dalla lampadina al televisore, e verificare di persona quanta energia viene consumata al mondo. Questa è l‘occasione anche di visitare Etroubles dove una mostra a cielo aperto raccoglie le opere di 22 artisti. “À Etroubles, avant toi sont passés …” s’intitola il percorso artistico nel vecchio borgo, dove lo sguardo si posa su sculture, installazioni e opere pittoriche contemporanee che raccontano i transiti di Salassi, Romani, Burgundi, Ostrogoti, Bizantini, Merovingi, Carolingi, Saraceni, re e imperatori, santi, papi e vescovi, generali con i loro soldati, mercanti, viaggiatori, pellegrini, tutti diretti al valico del Gran San Bernardo o in arrivo dalla Svizzera.
DATI TECNICI: Dislivello: 71 m.; Percorrenza: 2h20’; Periodo: aprile-ottobre; Difficoltà: medio-facile.

Info www.lovevda.it

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