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Monte Bianco, valanga sul Tacul: i soccorsi hanno fatto tutto il possibile, e anche di più

Mont_blanc_tacul_depuis_cosmiques (courtesy wikipedia.org)CHAMONIX, Francia — Dopo la valanga avvenuta due giorni fa sul versante francese del Monte Bianco, in cui sono tragicamente morte due alpiniste italiane e la loro guida alpina è rimasta gravemente ferite, alcuni lettori ci hanno chiesto come mai i soccorsi francesi sono arrivati sul luogo dell’incidente un paio di ore dopo il distacco. Abbiamo intervistato Francesco Civradano, guida alpina del Monte Bianco, che si trovava al rifugio Cosmiques la notte della tragedia e con altre guide è rimasto in costante contatto con i soccorsi condotti dal Ploton de Gendarmerie de Haute Montagne.

“L’allarme è stato dato subito dopo il distacco, alle 3.45 di mattina – racconta Civradano – e i soccorritori della Gendarmerie sono partiti in tempo reale. Le prime a salire sono state le squadre e piedi, a cui è servito il tempo tecnico di raggiungere l’Aiguille du Midi e poi i feriti, che si trovavano in un luogo molto difficoltoso, precipitati a 500 metri dalla via normale di salita”.

“L’elicottero non ha potuto alzarsi perchè in quota c’era vento oltre i 50 km orari e anche qualche nube a disturbare la visibilità – continua la guida alpina -. In Francia l’elisoccorso può operare di notte, ma non in quelle condizioni. L’elicottero si è poi alzato in volo appena la situazione è migliorata, ma prendendosi anche qualche rischio perchè c’era ancora molto vento. La situazione era molto complicata e ovviamente solo chi era lassù era in grado di valutarla, da valle è impossibile. Avremmo voluto intervenire anche noi partendo dal rifugio, ma la Gendarmerie ce lo ha vietato per evitare che qualcun altro si esponesse a rischi, visto che il luogo dove si trovavano i travolti era molto, molto distante dalla via di salita e difficile da raggiungere”.

“I soccorritori francesi sono tra i più esperti e seri professionisti del campo – conclude Civradano -. Hanno fatto tutto il possibile e anche di più, assumendosi molti rischi. Lo posso assicurare io che mi trovavo lassù e ho seguito la vicenda di persona. Spero che nessuno lo metta in dubbio”.

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2 Commenti

  1. Su questo incidente non posso dire nulla, però posso portare la mia personale testimonianza sull’operato del soccorso alpino francese. Ad inizio luglio assieme ad alcuni amici siamo stati vittima di un incidente nel bacino dell’Argentiere, ed abbiamo dovuto chiamare il soccorso alpino francese. I soccoriitori in elicottero sono arrivati prontamente e sono è dimostrati altamente professionali, e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente dopo averlo fatto di persona. Roberto

  2. nel periodo estivo si concentrano le vacanze , anche.se le condizioni dei ghiacciai non sono le più stabili.Le Guide devono pur lavorare ..altrimenti il patentino faticosamente guadagnato con selezioni severe non garantisce la sopravvivenza economica.Si agisca in mdo professionale e poi…una buona assicurazione rischi..in tutti i sensi.

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