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Trento Filmfestival, tutti i vincitori della 61esima edizione

TRENTO — Il cinema danese iscrive per la prima volta il proprio nome nel prestigioso albo d’oro del Trento Film Festival. E’ infatti il documentario “Expedition to the End of the World”, del regista e poeta danese Daniel Dencik, l’opera alla quale la giuria del 61esimo Trento Film Festival ha assegnato il Gran Premio “Città di Trento” – Genziana d’oro tra le 26 del Concorso internazionale. Il documentario è il racconto di un epico viaggio a bordo di una goletta tra i ghiacci del nord est della Groenlandia di un gruppo di scienziati e artisti. Per la giuria “questo gruppo disparato di personaggi unici ha saputo esprimere un profondo senso di avventura, scoperta e ricerca scientifica con grande humour e attraverso nuovi modi di vedere”.

Ai registi spagnoli Pablo Iraburu e Migueltxo Molina Ayestaran è stata assegnata la Genziana d’oro del “Club Alpino Italiano” per il miglior film di alpinismo per l’opera “Pura Vida”, la storia di un salvataggio impossibile da parte di noti alpinisti che non esitano ad esporsi a gravi pericoli per portare soccorso ad un alpinista spagnolo, dimostrando come il coraggio non debba essere confuso con l’incoscienza e che la solidarietà sopravvive anche in un territorio estremo come la “death zone”.

La Genziana d’oro della “Città di Bolzano” per il miglior film di esplorazione e avventura è stata assegna al film del regista belga Jérôme Le Maire “Le thé ou l’électricité”, dove racconta con rispettoso distacco e sincera empatia il disorientamento di una piccola comunità dell’Alto Atlante marocchino di fronte a un cambiamento epocale tanto desiderato quanto temuto, l’arrivo dell’energia elettrica.

L’Italia si aggiudica la Genziana d’argento per il miglior contributo tecnico – artistico con il documentario del vicentino Pier Paolo Giarolo “Libros y Nubes” , Girato nelle Ande del Perù, questo documentario racconta l’originale modo in cui la cultura si trasmette tra i campesinos: da una parte gli anziani che raccontano i segreti dei loro mestieri a giovani volontari che li trascriveranno in libri, dall’altra le biblioteche rurali, poche decine di libri che una volta letti riprendono il viaggio verso un nuovo lettore in un altro villaggio, insieme ai prodotti della terra.

La Genziana d’argento per il miglior mediometraggio è stata assegnata al film “The Observers” della regista americana Jaqueline Goss, per il suo approccio delicato al tema della solitudine e il suo linguaggio cinematografico personale e rigoroso. Genziana d’argento per il miglior cortometraggio a “The Hunter” della regista australiana Marieka Walsh per “un eccezionale lavoro di animazione regala una storia profonda legata al concetto di colpa e comprensione per il mondo naturale.”

Il Premio Speciale della Giuria, composta da Pelin Esmer, Tizza Covi, Joni Cooper, Daniele Gaglianone e Maurizio “Manolo” Zanolla – che ha confessato “far parte di questa giuria è stato molto più faticoso che scalare una parete” – è andato al film messicano “No hay lugar lejano” della regista Michelle Ibaven. Il film Exposed to Dreams su Simone Moro di Alessandro Filippini e Marianna Zanatta ha vinto il premio Mario Bello istituito dal Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI . E infine, il Premio speciale della giuria del Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici italiani infine al film australiano “The Hunter” del regista Danel Nettheim, protagonista Willem Dafoe nei panni di un cacciatore e mercenario tra le montagne della Tasmania.

“Il 61° Trento Film Festival si chiude con un bilancio ampiamente positivo di presenze e affluenza di pubblico, grazie al ricco programma che ha proposto dal 25 aprile a oggi” così commenta il Presidente di Trento Film Festival Roberto De Martin l’ottimo riscontro registrato nelle sale cinematografiche e negli eventi più significativi – le due serate sulle Dolomiti, gli incontri alpinistici con Messner – le numerose anteprime con gli autori proposte da MontagnaLibri, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna.

Dal 6 all’8 maggio i film vincitori saranno proiettati a Bolzano al FilmClub – Cinema Capitol. Dal 15 al 19 maggio invece, torna “Trento Film Festival…a Milano”, grazie alla pluriennale e consolidata collaborazione tra Fondazione Cineteca Italiana e Trento Film Festival, per il quarto anno consecutivo presso la Sala Alda Merini – Spazio Oberdan – Provincia di Milano. La manifestazione si compone di una selezione accurata di film della sessantunesima edizione del Trento Film Festival. Tra i titoli previsti: i due mediometraggi italiani “Patabang, una storia degli anni ’70” (Andrea Frigerio) e “Un viaggiatore ai confini del mondo” (Marco Ongania), il tedesco “Messner-Der Film” (Andreas Nickel). Dalla Spagna arriva “Pura vida” di Pablo Iraburo e dalla Svizzera, quasi unico film che esula dal tema della scalata, la poetica storia di transumanza raccontata dal film “Hiver Nomade” di Manuel von Stürler. Altre opere provengono da Stati Uniti, Francia, Slovenia.

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