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Le Olimpiadi degli sconfitti, fra infortuni e nandrolone

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TORINO — Raffica di infortuni alle Olimpiadi. Sarà per il numero di atleti in gara, sarà il clima di competizione, saranno le piste (per molti nuove e mai frequentate). Fatto sta che in questi primi igorni di gare si sono avuti diversi incidenti, alcuni dei quali piuttosto seri.   

Dell’americana Retrosi vi abbiamo riferito a parte. Ma quest’oggi purtroppo c’è da segnalare il brutto ruzzolone della canadese Allison Forsyth (nella foto di repertorio) caduta nelle prove della discesa libera.
 
Per lei, rottura del crociato del ginocchio sinistro e rientro immediato  in Canada. Lo ha reso noto il portavoce della federazione sci canadese. La Forsyth, 27 anni, aveva vinto il bronzo ai mondiali di sci del 2003. 
 
Giochi finiti, ma per ben altri motivi, anche per il fondista bielorusso Sergei Dolidovich, fermato per altri 5 giorni dalla Federazione internazionale sci. Dolidovich è uno dei 12 atleti nel cui sangue era stato rilevato un tasso di emoglobina troppo alto e per questo fermato in un primo momento per 5 giorni per motivi medici.
 
E si scorderà le Olimpiadi anche il bobbista brasiliano  Armando Dos Santos, trovato positivo al nandrolone durante alcuni controlli eseguiti il 3 gennaio. Si tratta del primo atleta positivo al doping alle Olimpiadi di Torino.  
 
Dos Santos è un ex lanciatore di martello. Le controanalisi eseguite a Rio de Janeiro hanno confermato il nandrolone. Al posto di Dos Santos, il Brasile ha convocato Claudinei Quirino, argento nella staffetta 4X100 ai Giochi Olimpici di Sydney 2000. 
 

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