Pericolo valanghe in aumento. Distacco a Cerreto Laghi, sopravvive un'ora sepolto dalla neve
COLLAGNA, Reggio Emilia — É stato estratto ancora vivo, dopo circa un’ora sepolto nella neve, lo scialpinista di 28 anni che ieri pomeriggio è rimasto travolto da una valanga a Cerreto Laghi, al confine tra Emilia e Toscana. Con le nevicate dei giorni scorsi e il vento delle ultime ore, su tutte le montagne italiane il pericolo slavine sta aumentando: sull’arco alpino, sull’Appennino Tosco-Emiliano e sull’Appennino Abruzzese è infatti di grado 3, marcato e sulle Alpi occidentali sta salendo addirittura a forte, grado 4, in particolare su Dolomiti e sulle Alpi Giulie.
La valanga di Cerreto Laghi ha coinvolto tre scialpinisti che ieri erano partiti con le pelli di foca per raggiungere la cima di Monte La Nuda a 1895 metri di quota. Nella zona, secondo quanto riporta Reggionline, erano caduti circa 30 centimetri di neve fresca che non si erano ancora compattati con i 70 centimetri già al suolo. Sempre secondo i giornali locali la slavina si sarebbe staccata dopo le 17 nei pressi del ponte-ripetitore dismesso dell’Enel, in una delle poche zone dove non sono presenti le strutture paravalanghe. La neve ha solo sfiorato due degli scialpinisti, mentre il 28enne è stato investito in pieno e trascinato a valle.
Uno dei compagni avrebbe contattato il gestore della stazione sciistica di Cerreto Laghi, che a sua volta ha messo in moto la macchina dei soccorsi. A causa della nevicata in corso sulla zona, la visibilità era scarsa e non è stato possibile utilizzare gli elicotteri. Soccorso Alpino, vigili del fuoco e carabinieri di Collagna sono quindi giunti sul luogo dell’incidente grazie all’aiuto dei maestri di sci di sci di Cerreto Laghi. La ricerca è stata resa difficoltosa a causa delle condizioni atmosferiche, ma attorno alle 18.30 l’uomo è stato individuato grazie all’apparecchio Artva che aveva con sè. Lo scialpinista è stato estratto vivo e cosciente dalla neve, dopodichè è stato trasportato con un toboga all’ambulanza che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti per i controlli medici.
Le forti nevicate degli ultimi giorni e il vento che sta caratterizzando le condizioni atmosferiche di molte zone montane sta aumentando il rischio valanghe sulla maggior parte delle vette alpine e appenniniche poichè i fiocchi appena caduti non hanno dato possibilità al manto nevoso di assestarsi. Nella giornata odierna il pericolo resta di grado 3, marcato, su una scala di cinque sull’Appennino Tosco-Emiliano così come su quello Abruzzese, ma anche sulle Alpi occidentali di Lombardia, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima regione in particolare, al confine con la Slovenia, il pericolo è di 4, forte, a causa delle abbondanti precipitazioni che avrebbero portato 90 centimetri di neve fresca. Di grado 4 anche il pericolo valanghe sulle Dolomiti Orientali dove i 75 centimetri di neve caduta e il vento hanno portato maggiore instabilità del manto nevoso.