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Notte di fuoco sullo Stromboli

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CATANIA — Lo Stromboli non si quieta. Ieri sera è stata registrata una forte esplosione dal cratere sommitale del vulcano. La Protezione civile è in allerta, ma per ora la situazione è sotto controllo.

Tutto è iniziato alle 21.45. Sono piovuti massi infuocati sopra i 400 metri di quota e cenere lavica sui centri abitati. Lapilli incadescenti hanno provocato alcuni incendi nella zona sommitale, e tra Piscità e San Bartolo.
 
Si tratterebbe però di fenomeni non allarmanti e destinati ad estinguersi spontaneamente. I danni non sono stati gravi, ma la paura ha fatto in fretta a diffondersi. Fortunatamente finora non si registrano feriti, e la popolazione non è stata evacuata.
 
L’esplosione era una delle ipotesi previste dal dipartimento nazionale della Protezione civile, che però esclude possa causare un effetto tsunami. Per questo l’allarme onda anomala non è scattato.
 
Il professore Franco Barberi, presidente della Commissione grande rischi, ha sottolineato che "due giorni fa il dipartimento aveva imposto il divieto di salire sopra quota 290 metri", proprio in previsione del fenomeno.
"L’esplosione parossistica – ha spiegato Barberi – e’ stata causata dalla risalita di gas da un serbatoio che si trova ad una profondita’ di 10 chilometri, dopo la depressurizzazione del vulcano legata all’attivita’ eruttiva.
 
"Adesso – ha chiosato l’esperto – pensiamo che il quadro possa stabilizzarsi e che anche la fase effusiva, che ha subito un’accelerazione con il magma spinto dal gas in risalita, possa regredire. Certo dobbiamo aspettare l’evoluzione della situazione, ma su Stromboli adesso abbiamo una buona capacità diagnostica."
 
 
Valentina d’Angella

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