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Dolomiti, crolli e terremoti: come oscilla il Campanile di Val Montanaia?

Campanile di Val Montanaia (Photo courtesy flickriver.com)
Campanile di Val Montanaia (Photo mauro742 courtesy flickriver.com)

CIMOLAIS, Pordenone — Crolli in Dolomiti e movimenti sismici nel Nordest: esiste qualche correlazione? La domanda è sorta ad alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, che per scoprirlo nei mesi scorsi hanno effettuato misurazioni su una delle guglie simbolo delle Dolomiti friulane: il Campanile di Val Montanaia, che tocca quota 2173 metri, recentemente inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

E’ stato un piccolo terremoto, registrato il 9 giugno scorso a Barcis, a far scattare nei ricercatori l’intenzione di verificare lo stato del Campanile che, secondo alcuni, poteva aver subito delle lesioni. La scossa, seppur lieve, aveva fatto temere a molti anche la riattivazione del “Crep de Savath”, una frana incombente sul paese di Cimolais.

“In questi ultimi anni si è parlato spesso di crolli nelle Dolomiti – spiega Franco Pettenati dell’Ogs -, come quello della torre Trephor in Cinque Torri, sul Sass Maor (Pale di San Martino), sulla parete nord del Pelmo e sulla cima Una delle Dolomiti di Sesto. Ci siamo così chiesti se e come oscilli la grande guglia di roccia della Val Montanaia e quale sia il suo stato di salute in rapporto alle zone sismiche più vicine, come l’area di Claut (10km) o di Barcis (22 km), o soprattutto la zona del Cansiglio (a 20 km) che nel 1936 produsse un terremoto di Magnitudo 5.8-6”.

Il Campanile è una guglia alta 120 metri sul lato Nord-Nord-Est e 240 dalla parte Sud, frutto del processo erosivo glaciale nella valle. “E’ costituito di roccia Dolomia Principale di età triassica – spiegano i ricercatori -, ma un po’ sopra metà altezza sono presenti strati più sottili e meno compatti (di calcare dolomitico, con limo argilloso) sui quali si è impostata la grande cengia perimetrale tutta percorribile a piedi (il famoso “ballatoio”).

Tre ricercatori dell’Ogs sono così saliti sul Campanile, muniti di strumenti atti a registrare vibrazioni spontanee di bassa intensità della roccia. Massimo Giorgi, Franco Pettenati, Stefano Picotti. Un quarto ricercatore, Livio Sirovich è rimasto a fare misure alla base della struttura rocciosa. Hanno salito la via Del Zotto-di Prampero, variante della normale, che attacca dal punto più basso della parete sud, eseguendo 7 misure di oscillazioni tra la base e la vetta.

“Le oscillazioni principali misurate – spiegano i ricercatori – sono state di 1,5 oscillazioni al secondo in direzione un po’ inferiore a 45°, e di circa 2,7 Hz in direzione 155°, rispetto al nord. Due valori che potrebbero corrispondere alle diverse “rigidezze flessionali” del monolito”.

Come spiega Sirovich: “Il Campanile ha una base allungata in direzione della valle, con una larghezza inferiore in direzione trasversale. Le due oscillazioni corrisponderebbero proprio alla differente morfologia della sezione della base. I modi secondari sono ancora tutti da capire mediante il confronto con le altre misure, ma un’ipotesi è che corrispondano ai modi di vibrare delle due parti del Campanile, sopra e sotto il Ballatoio che, in questo caso, ne costituirebbe un punto di debolezza. Ulteriori analisi cercheranno di accertare quindi se la cuspide oscilli in modo più o meno solidale con la parte inferiore del Campanile”.

“In altre parole la base del Campanile è fissa perchè è in continuità con la roccia sottostante – spiega Pettenati -, mentre la cuspide si comporta in modo diverso dal corpo sottostante per cui il ballatoio potrebbe essere una discontinuità vulnerabile. Ma per ora è solo un’ipotesi che bisognerà verificare in seguito con ulteriori misurazioni”.

Dunque il Campanile è a rischio?

“Arrivare a capire se il Campanile crollerà con una scossa di terremoto o altro sarà quasi impossibile – prosegue il ricercatore -. Ho sottomano le foto delle 5 Torri a Cortina e non si capisce come la Torre Trephor sia potuta crollare in quel modo. E per quell’episodio hanno escluso scosse di terremoto. Con i nostri studi potremo solo dire come oscilla il Campanile e con quali frequenze, cosa che comunque potrà forse essere utile per interventi di soccorso o monitoraggio per le guglie dolomitiche”.

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