Valanga al Maudit: Roger Payne tra le vittime, addio a un big dell’alpinismo inglese
CHAMONIX, Francia — C’era anche Roger Payne tra le 9 vittime della tragedia di giovedì scorso al Mont Maudit. Guida alpina, esponente di spicco delle istituzioni alpinistiche britanniche, era tra i nomi più noti dell’alpinismo inglese. Payne è stato in passato a capo del British Mountaineering Council e delle Guide alpine della Gran Bretagna, oltre ad aver fatto parte della commissione Uiaa e ad aver collaborato con diversi le Nazioni Unite per le tematiche ambientali, in particolare riguardo allo scioglimento dei ghiacciai.
Ogni anno, dal 1977 ad oggi, Payne trascorreva un certo periodo sulle Alpi, dove aveva compiuto difficili ripetizioni e aperto nuove vie. Aveva scalato la nord dell’Eiger, ma conosceva bene soprattutto il monte Bianco, dove, tra le salite, vantava anche quella dello Sperone Walker, e dal Pilone centrale del Freney. L’inglese, guida alpina dal 1983, aveva un ricco curriculum alpinistico sulle montagne di tutto il mondo, dal Nord al Sud America, dall’Himalaya al Karakorum. Negli scorsi anni aveva collaborato alla stesura di una guida online sulle valanghe, che dava indicazioni sull’equipaggiamento e rimandava all’esperienza di altri tecnici europei del soccorso in valanga e di esperte guide internazionali.
Conobbe la moglie Julie-Ann Clyma, guida alpina neozelandese, nella spedizione del 1986 in Perù. Da allora i due divennero compagni di cordata e di vita. Nel 1993 parteciparono alla spedizione al K2, della quale faceva parte anche Victor Saunders: quest’ultimo, insieme ad Alan Hinkes e Payne scamparono miracolosamente alla valanga. Fatalità ha voluto che Saunders fosse anch’egli al Monte Bianco giovedì scorso: era insieme ad alcuni clienti e come altre guide alpine, non appena verificatasi la tragedia, ha dato una mano per cercare di salvare gli alpinisti coinvolti.
Nel 1996 Payne face partecipò alla spedizione al Changabang: del forte team facevano parte anche Mick Fowler, Steve Sustad, Andy Cave e Brendan Murphy. Nel 2002 divenne il primo Direttore Sports and Development dell’Uiaa, e nello stesso collaborò a un progetto di Unep e Uiaa relativo al problema dello scioglimento dei ghiacciai nella regione dell’Everest.
“Il mondo dell’alpinismo apprende con profondo dolore l’inaspettata e tragica morte di Roger Payne – ha dichiarato Dave Turnbull, attuale direttore esecutivo del British Mountaineering Council -, ex segretario generale del BMC ed ex-presidente del British Mountain Guides. Roger era uno dei più entusiasti e rispettati alpinisti del Regno Unito, con un grande passato alpinistico sulle Alpi e in Himalaya che risale agli anni ’80. Il nostro pensiero va agli amici e alla famiglia di Roger, in particolare a sua moglie Julie-Ann.”
Quando una persona cara ci lascia, non servono tante parole, ma solo, posso dire di essere vicino a JULIE nell’immenso dolore che ha toccato il suo cuore.
Un abbraccio Roger riposa in pace.
“chi più in alto sale, piu’ lontano vede, chi piu’ lontano vede piu’ a lungo sogna” (chicco 60)