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Rio+20: le montagne definite “essenziali” nel rapporto finale del summit

Rio +20 summit
Rio +20 summit

BERGAMO — “Le regioni montane sono essenziali per lo sviluppo sostenibile globale, ma sono particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico e ai disastri naturali”. E’ con queste parole che nel rapporto finale del summit di Rio+20 è stata ufficialmente riconosciuta l’importanza delle montagne nell’equilibrio mondiale, con un invito ai governi per lo sviluppo di politiche specifiche per queste zone. “E’ un ottimo risultato che nel rapporto di Rio+20 sia stato inserito un capitolo così evidente e significativo sul tema montagne” ha commentato Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Evk2Cnr, ente leader a livello mondiale nel campo della ricerca scientifica in alta quota, che a Rio+20 ha avuto un ruolo di primo piano.

“Un risultato che va ascritto all’impegno delle principali organizzazioni internazionali che si occupano di montagna – prosegue Da Polenza -, in primo luogo all’Icimod e a Mountain Partnership ma anche ad EvK2Cnr che le ha accompagnate durante il processo di preparazione a Rio+20, passando dal Cop17 alle conferenze di Kathmandu e Lucerna, mettendo in evidenza l’importanza della ricerca scientifica per per comprendere e programmare il governo di territori fragili e complessi come le montagne”.

Rio+20, la conferenza sullo sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite che si è svolta a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, a vent’anni di distanza dallo storico Vertice della Terra ospitato nella stessa città, ha ospitato un intero padiglione dedicato alla montagna, il “Mountain Pavillion”, e decine di eventi per riflettere sul futuro delle terre alte, i problemi climatici e lo sviluppo socio-economico che le riguarda.

Le attività di ricerca del Comitato EvK2Cnr, che a Rio rappresentava anche le sensibilità del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste su questi temi, hanno avuto un ruolo di primo piano in questa agenda. Quattro gli appuntamenti che hanno visto protagonista il Comitato,  che a Rio era presente con tre rappresentanti, il vicepresidente Antonio Ciaschi e le ricercatrici Maria Teresa Melis e Stefania Proietti. In primis, il Side Event ufficiale inserito nell’agenda UNCSD “Mountain knowledge solutions for sustainable green economy and improved water, food, energy, and environment nexus”, di cui era anche co-organizzatore, e tre eventi del Mountain Pavillion: il side event “Role of Mountain Ecosystem Services and Biodiversity in implementing green growth strategies and creating sustainable livelihoods”, il Third Global Mountain Forum della Mountain Partnership e la proiezione di un film documentario prodotto da EvK2Cnr intitolato “Dhe must not die! The cliamte change on the roof of the world”.

In particolare, ha riscosso molto successo la presentazione del progetto del Geonetwork, il portale di dati sul clima e l’ambiente in alta quota, presentato dalla dott.ssa Maria Teresa Melis, ricercatrice dell’Università di Cagliari e coordinatrice del sistema informativo del Progetto SHARE del Comitato EvK2Cnr, nell’ambito del Side Event organizzato da Icimod il 19 giugno. SHARE Geonetwork è un catalogo multidisciplinare che promuove l’accesso ai metadati, ai dati spaziali e alle informazioni geografiche degli ambienti di alta quota: un sistema innovativo e tangibile che mette a disposizione della comunità scientifica e dei decisori politici dati analitici validati e affidabili per l’attuazione di concreti interventi e strategie in tema di difesa e conservazione dell’ambiente, da adottare su scala locale e planetaria.

Un sistema che, a giudicare da quanto scritto nel rapporto finale di Rio+20, risponde in pieno alle attuali esigenze mondiali in tema di sviluppo sostenibile. Nel documento, infatti, si fa un chiaro appello allo sviluppo di politiche specifiche per la montagna nei programmi di sviluppo sostenibile dei Governi e alla cooperazione internazionale a questo fine. Prioritarie, secondo il documento, la conservazione dell’ambiente e della biodiversità montana con un approccio di lungo termine, la lotta alla marginalizzazione delle popolazioni montane e alla conservazione dei ghiaccai e dei bacini idrici.

 

La relazione integrale è scaricabile dal sito http://www.uncsd2012.org/thefuturewewant.html

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