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Un’azione globale per salvare le montagne, il monito del Nepal al Rio+20

RIO DE JANEIRO, Brasile — A margine dell’ultimo summit mondiale delle Nazioni Unite sul clima, il Rio +20 appena conclusosi a Rio De Janeiro, si è svolto il Side Event del Mountain Padillon, spazio tematico di discussione dedicato alle montagne. I monti infatti, sono ormai riconosciuti come aree fondamentali per l’ecosistema Terra, a maggior ragione da proteggere per la salvaguardia del pianeta. In questo contesto si è alzata anche la voce del Governo Nepalese, che dinnanzi ai ministri dell’ambiente austriaci e svizzeri ha sottolineato la necessità di un’azione congiunta a livello globale per realizzare uno sviluppo sostenibile dei territori più alti del mondo.

La povertà, i nuovi modelli sostenibili di consumo e produzione, i cambiamenti climatici. Sono queste le sfide che interessano le grandi montagne asiatiche e che per essere risolte richiedono l’aiuto e l’impegno di tutti. Lo ha sottolineato il Primo Ministro Nepalese Baburam Bhattarai nel suo intervento di giovedì 21 giugno a Rio De Janeiro, al quale erano presenti tra gli altri i rappresentanti del Perù, della Svizzera, della Slovenia e dell’Austria.

Secondo il governo nepalese, il modello di sviluppo da seguire per il futuro deve integrare insieme prospettive economica, sociali, e ovviamente ambientali, al fine di conservare i delicatissimi ecosistemi che si trovano sulle alte quote del mondo. E’ questa una necessità urgente in particolare nelle regioni di montagna dell’Asia, caratterizzate da alti tassi di povertà e da un’estrema vulnerabilità al global warming, di cui pagano uno scotto molto alto. Qui infatti, gli impatti del cambiamento climatico, compresa la fusione dei ghiacciai, l’aumento delle temperature, le precipitazioni estreme, hanno provocato enormi danni, minando l’esistenza stessa delle popolazioni.

Il problema però, non è solo locale, non riguarda solo chi abita le alte terre, perché le montagne sono una risorsa per tutto il mondo, sia dal punto di vista idrico, sia come serbatoio di biodiversità. Pertanto l’agenda mondiale sugli interventi di sviluppo sostenibile dovrebbe pensare a un’azione forte, immediata e congiunta per il futuro stesso di queste montagne.

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