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Simone Moro rientrato al base: troppa gente, salire così è un suicidio

 

Coda in salita all'Everest 2(Foto Simone Moro)
Coda in salita all'Everest (Foto Simone Moro)

UPDATED – KATHMANDU, Nepal – “Sono al campo base, sono sceso da sotto le fasce gialle. Domani sarà un disastro. Oggi c’erano 210 persone sulle corde fisse che salivano. Impossibile superare, lentissimi, 6-7 senza ossigeno e tutti gli altri con O2 da Campo due! Domani è impossibile per me tentare senza ossigeno, con quella fila impressionante prevedo incidenti”. Queste le parole di Simone Moro appena rientrato al base, dopo aver rinunciato definitivamente a tentare la vetta senza ossigeno dell’Everest, nonché all’ambita traversata Everest-LhotseDoveva essere in arrivo a Colle Sud, e invece Simone Moro ha fatto rientro al base, fermato dalle troppe persone che in queste ore affollano la via normale di salita all’Everest.

L’alpinista bergamasco ieri aveva raggiunto campo 3, mentre questa mattina doveva riprendere il cammino verso il campo 4, da dove avrebbe voluto partire intorno alla mezzanotte per la vetta. Dal rientro dalla cima avrebbe anche dovuto recuperare il cadavere di un’alpinista canadese-nepalese morta una settimana, ma niente di tutto questo potrà essere fatto, quanto meno senza ossigeno, come Moro voleva compiere la scalata.

“Ho visto gente che non sa mettere il Jumar nelle corse fisse e ad ogni nodo chiamava lo sherpa per farselo togliere e rimettere a monte – continua l’alpinista -. Con tutta quella gente domani sarà un dramma. Mi dispiace molto. Stavo da Dio, veloce, niente mal di testa, ma avere 210 persona davanti o sotto quando scendi è un suicidio. Significa stare fermo per delle ore e congelamenti assicurati”.

Coda in salita all'Everest (Foto Simone Moro)

Moro stava salendo insieme ai fratelli altoatesini Hans Peter e Helmut Karbon, che volevano filmare la scalata. Secondo i programmi avrebbero dovuto arrivare in vetta domani 25 maggio, poi avrebbero cercato di recuperare il corpo dell’alpinista morta in quota e se fossero rimaste le forze, avrebbe tentato la traversata Everest-Lhotse. Avendo però dovuto rinciare questo weekend, non ci sarà altro tempo per ritentare l’impresa, almeno in questa primavera. Il sogno rimane nel cassetto quindi, rimandato a tempi migliori.

“Domani ci saranno 200 persone che salgono verso la vetta – conclude infatti Moro -, e dopodomani altre 100.. Sembrano tutti impazziti per l’Everest ma il livello è spesso vergognoso. La mia comunque non vuole essere una lamentela. L’Everest è di tutti e quella gente paga e crea business in Nepal, ma la traversata dovrò tentarla in autunno o in un altro momento. Adesso è pazzesco. Ci sono morti ovunque…”.

 

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