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Mondinelli risponde: coniugare avventura e famiglia

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"Ciao Gnaro! La mia domanda è molto semplice: come fai a non mettere in conflitto la tua attività così rischiosa con la famiglia? Ho visto i tuoi due splendidi figli e tua moglie: non posso fare a meno di pensare anche a loro, quando sei in spedizione all’estero.

E’ sufficiente la passione per l’alpinismo per riuscire a partire senza patemi? Ci vuole dell’incoscienza o che cosa? In ogni caso continua così e in bocca al lupo per il Broad Peak!! E’ ormai anni che ti seguo in tutte le spedizioni, ovviamente in modo virtuale. Sono uno di quelli che ti ha accolto a Malpensa al ritorno dal K2 nel 2004 e il tuo autografo sulla mia foto alla Capanna Margherita è un cimelio che conservo con grande cura. Spero di vederti presto ad Alagna. Grazie".
Alessandro
 
Caro Alessandro, è meglio non toccare questo tasto altrimenti succede un polverone! A parte gli scherzi. Sicuramente, chi soffre di più è chi sta a casa.
 
Ma a loro va tutta la mia riconoscenza. Se faccio quello che faccio, se ottengo successi, se continuo a fare alpinismo, il novanta per cento del merito è della mia famiglia. Da casa mi sostiene, mi incoraggia al di là di tutto e mi dà la forza e la sicurezza per andare avanti. Non posso fare a meno di apprezzare con tutto me stesso.
 
Nella foto vedi me con mio figlio Ferruccio. A lui, mia moglie e mia figlia Emilia (che però allora non c’era ancora) ho dedicato il mio libro Laserù – una vita fuori dai binari, con le parole che trovi in calce.
 
Un abbraccio,
 
Gnaro Mondinelli
 
"La notte è il momento più difficile per ognuno di noi. Quell’istante in cui il sonno non arriva e il pensiero del domani, della salita, delle cose da fare non basta più. In quell’attimo, forse più che in altri, ti assale la voglia di casa: il viso di tua moglie, la voce di tuo figlio ti sembrano così lontani e allo stesso tempo così necessari. Nessuna impresa si fa da solo. La montagna te lo insegna quotidianamente. E io non potrei essere quello che sono senza la mia famiglia. Questo libro è per loro e grazie a loro".
(Tratto da "Laserù – una vita fuori dai binari", di Silvio Mondinelli, 2000).
 
 
 

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