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Tibet: ghiacciai a forte rischio

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PECHINO, Cina — I ghiacciai del Tibet sono a forte rischio di scioglimento entro poche decine di anni. Lo ha detto ieri al quotidiano China Daily Xu Xiangde, un esperto dell’ Accademia cinese delle scienze meteorologiche.  

Secondo l’esperto, la temperatura sull’altopiano tibetano, da cui dipendono buona parte delle riserve idriche dell’Asia, è aumentata di 0.42 gradi per ogni decade a partire dal 1980.
 
Le dichiarazioni dello scienziato cinese precedono di un solo giorno il rapporto sui cambiamenti del clima elaborato da 500 scienziati riuniti a Parigi sotto l’ egida Onu.
 
Una delle conseguenze peggiori del surriscaldamento, ha spiegato Xu, sarà il cambiamento del volume dell’acqua dei grandi fiumi cinesi come lo Yangtze e il Fiume Giallo.
 
In un primo momento, lo sciolgimento dei ghiacciai farà aumentare il volume dei fiumi aggravando il pericolo di straripamenti ed inondazioni. Poi, una volta sciolti i ghiaccai,il volume dei corsi d’acqua diminuiràconsiderevolmente, rafforzando il processo di desertificazione già in corso.
 
Dai ghiacciai del Tibet nascono i principali fiumi dell’Asia tra cui il Bramhaputra e il Mekong. Secondo gli studi degli scienziati cinese, nel 2050 i ghiacciai tibetani avranno una superficie di un terzo inferiore a quella attuale. Una situazione che metterà in pericolo le risorse idriche e di conseguenza l’intero ecosistema asiatico.  
 
Contemporaneamente, alla Piramide dell’Everest, gli esperti del Comitato Ev-K²-Cnr stanno raccogliendo dati importanti sulla situazione dell’atmosfera sovrastante il plateau tibetano e sulla presenza di inquinanti che possano determinare alterazioni al ciclo naturale delle acque.

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