Per raggiungere il campo ci sono molte opzioni. Tra le più note, il trek da Jiri, che è anche il più frequentato, attraversa molti e vivaci villaggi sherpa. L’itinerario da Phalpu è quello più diretto, poiché entra subito nella valle del Dudh Kosi. Da Tumlingtar si può invece percorrere il margine meridionale del parco nazionale del Makalu-Baruntse per arrivare nella valle del Khumbu dal Dudh Kosi river.
La valle è ricca di attrattive, ci sono molti centri di interesse e infinite possibilità per compiere percorsi di ogni genere. Non vi sono pericoli oggettivi sul facile sentiero principale, ma il discorso non è lo stesso per i sentieri meno battuti, dove bisogna avventurarsi solo se si è certi di essere adeguatamente allenati e in compagnia di una buona guida. Importante comunque non sottovalutare i problemi di acclimatazione, anche se l’ospedale della Himàlayan Rescue Association a Periche è adeguatamente attrezzato per i casi limite di edema.
Importante anche il rispetto delle regole. C’è un enorme massa di rifiuti e di materiale abbandonato al campo base dell’Everest, frutto della poca attenzione di trekker e spedizioni. Ma tutta la regione del Khumbu subisce in modo pesante l’impatto del turismo. Dal 1981 ci sono delle norme che valgono per tutti i Parchi Nazionali del Nepal: innanzitutto serve il trekking permit che esibito all’ingresso del parco, pagando una cifra pari a circa 10 dollari, serve a ricevere il permesso d’ingresso assieme alle istruzioni su come comportarsi.