Turismo

In India per risalire un fiume ghiacciato

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MACERATA — Un canyon di ghiaccio, incastonato nell’Himalaya indiano, da risalire "scivolando", senza ramponi. E’ questa l’originale meta di un gruppo di italiani che nei giorni scorsi è partito alla volta dell’India o per risalire il fiume ghiacciato dello Zanskar e raggiungere il Ladakh.

La spedizione è stata battezzata "tChadar 2007", con il nome che in lingua locale sta ad indicare il fiume quando si ghiaccia tra il mese di gennaio ed il mese di febbraio. In questo periodo le temperature vanno da pochi gradi sotto lo zero a minime di 35 gradi sottozero.
 
Il trekking si snoda lungo le gole remote del fiume Zanskar , che collega la valle dell’Indo e la Valle di Padum, e avrà come appoggio esclusivamente l’ospitalità dei (rarissimi) villaggi locali. Spesso il pernottamento dovrà essere effettuato nelle grotte nel ghiaccio scavate nei secoli dal fiume.
 
Si tratta di un itinerario già sperimentato da alcuni esploratori e audaci trekkinisti che si sono addentrati nella valle e l’hanno risalita "scivolando" per 120 chilometri, da un’altitudine di 3.400 metri a 3.600 metri.
 
Scivolando, esatto. Perchè laggiù non si usano i ramponi. I locali, che in condizioni ottimali completano il percorso in cinque giorni, sono abituati a scivolare, sopra il ghiaccio. E così faranno gli avventurosi viaggiatori italiani.
 
A guidare la spedizione c’è Marco Vasta, autore della guida Ladakh e organizzatore di numerosi viaggi extraeuropei. Con lui Agostino Rossi, Matteo Osanna, Andrea Torri. In loco incontreranno la guida Sonam Stobgay e i portatori che li accompagneranno durante la risalita.
 
Sara Sottocornola

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