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Invernali: Moro e Urubko su e giù da campo 1 al Nanga, superata la tempesta al K2

Simone Moro e Denis Urubko al Nanga Parbat (Photo Matteo Zanga - simonemoro.gazzetta.it)
Simone Moro e Denis Urubko al Nanga Parbat (Photo Matteo Zanga - simonemoro.gazzetta.it)

ISLAMABAD, Pakistan — Procedono le spedizioni invernali in Himalaya e Karakorum. Simone Moro e Denis Urubko sono saliti nei giorni scorsi a campo 1 del Nanga Parbat, dove hanno intenzione di tornare domani prima di attaccare il Ganalo Peak e continuare l’acclimatamento. Nel frattempo il team polacco li ha raggiunti al campo base e nelle prossime ore si muoverà verso i campi alti. Anche al K2 i russi hanno già montato campo 1 e attrezzato parte della parete, ma nei giorni scorsi hanno dovuto fermarsi a causa di una tempesta scatenatasi sulla montagna. Infine al Gasherbrum I la squadra polacca di Artur Hajzer è in arrivo al base, mentre Álex Txicon partirà dalla Spagna il 20 gennaio prossimo.

Domenica scorsa Moro e Urubko hanno iniziato la salita per Campo 1 del Nanga Parbat, posto a 5.100 metri di quota, dove sono arrivati alle 10.20 del mattino successivo. Hanno trovato la montagna carica di neve, con diversi blocchi di ghiaccio e qualche crepaccio coperto, così i due hanno proseguito sempre legati e con le racchette da neve. Una volta raggiunto il campo alto, gli alpinisti hanno depositato il materiale e sono rientrati al base dove ieri è arrivata anche la spedizione polacca al completo.

Nei giorni scorsi Simone Moro, Denis Urubko e Matteo Zanga, il fotografo e video operatore che segue la spedizione dal campo base, hanno assistito a numerose valanghe, cadute da diversi pendii della montagna e dal Mazeno Ridge, la cresta di oltre 10 chilometri che dal Mazeno Pass porta sulla vetta del Nanga Parbat.

“I polacchi sono tutti qua – scrive Moro – e non sappiamo ancora se domani partiranno sulle nostre tracce per allestire un deposito o un campo sulla montagna. Noi intanto domani saliamo a campo 1, dormiamo e poi saliamo ancora più su verso il Ganalo Peak a sbirciare la via di salita che abbiamo in testa”.

Al K2 invece i russi hanno dovuto affrontare una terribile tormenta il 7 gennaio scorso, con forti venti e una visibilità a 50 metri al campo base. Poi il giorno dopo Alexey Bolotov, Eugeny Vinogradsky e Vladimir Belous hanno raggiunto campo 1 dove hanno trascorso una notte e fissato 5 tiri di corde sopra il campo. Nel frattempo i compagni di squadra Nickolay Totmjanin, Valery Shamalo, Andrew Mariev e Vadim Popovich hanno depositato i materiali al campo 1.

Per quanto riguarda le due spedizioni invernali al Gasherbrum I, i polacchi di Artur Hajzer sono partiti dall’Europa gli ultimi giorni di dicembre e dovrebbero raggiungere il campo base il 14 gennaio. La spedizione composta da Gerfried Göschl, Carlos Suarez e Álex Txicon dovrebbe essere invece più indietro e arrivare più tardi ai piedi del colosso del Karakorum.

 

Info: simonemoro.gazzetta.it; k2-winterclimb.ru/rus

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