Alpinismo

Piolet d’or, grave spaccatura ai vertici

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GRENOBLE, Francia — "Non è possibile paragonare imprese e stili così diversi tra loro". Con queste parole il Group d’Haute Montagne (Ghm), fondatore dell’ambito trofeo alpinistico del Piolet d’Or insieme alla rivista Montagnes, ha rotto definitivamente i rapporti con il partner e si è ritirato dalla giuria 2007.

La notizia ha raggelato il mondo dell’alpinismo per il quale il Piolet d’Or, finora, ha rappresentato il più alto riconoscimento al mondo. La domanda ora è: con l’uscita di scena del gruppo alpinistico più celebre di Francia (che aveva il compito di garantire l’etica e la competenza nelle assegnazioni) che premio sarà quello del futuro?
 
Alla base della rottura ci sarebbero gravi incomprensioni fra il Gruppo alta montagna e la rivista Montagnes: "Nonostante gli sforzi di conciliazione di Guy Chaumereuil – si legge in un comunicato del Ghm – la fiducia e il rispetto reciproci indispensabili ad ogni azione comune sono venuti meno". Quindi, stop alla collaborazione.
 
Un fulmine a ciel sereno. Almeno così sembrerebbe. Ma in realtà i dissapori partono qualche anno fa esi acuiscono nelle ultime edizioni, fino ad arrivare oggi alla rottura definitiva. L’origine, è nell’arcaico e forse irrisolvibile dilemma che contrappone i puristi dello stile alpino e i sempre più numerosi alpinisti che portano a termine le loro imprese all’interno di spedizioni tradizionali.
 
Emblematica fu la polemica di Ermanno Salvaterra che l’anno scorso chiese di essere estromesso dalle nomination (che aveva ricevuto per la salita al Cerro Torre) motivando la sua decisione sulla base della convinzione che "l’alpinismo viene praticato senza regole definite e valutare una salita migliore di un’altra può essere solo un fatto soggettivo. Sarebbe un po’ come paragonare mele e pere".
 
"Il Ghm si rammarica molto – continua il comunicato – che le prestazioni realizzate nel 2006, altrettanto valide di quelle degli anni precedenti, non possano beneficiare ufficialmente del suo riconoscimento". Ma  continuerà a promuovere ogni realizzazione alpinistica degna di merito e preservare la libertà d’azione e di scelta degli alpinisti.
 
"Il Ghm – conclude sempre il comunicato – ritirandosi dal Piolet d’oro 2007, non fa che difendere con la più grande determinazione questi principi".
 
La rivista Montagnes Magazine, dal canto suo, non ha fatto una piega. Le uniche dichiarazioni pubbliche riguardano la "scarsa importanza" della faccenda e l’assicurazione che lo svolgimento del Piolet d’or 2007 non subirà alcuna conseguenza.
 
La giuria che il 26 gennaio assegnerà il Piolet d’Or 2007 sarà così composta da: Yuri Koshelenko, alpinista russo vincitore nel 2003 per la via aperta sul Nuptse East con Valery Babanov; gli americani Steve House e Vince Anderson, campioni uscenti, per la via nuova sulla Rupal Face del Nanga Parbat. E poi lo svizzero Michel Piola, Piolet d’Or 1992 per una via nuova sulle Torri del Paine; il francese Christian Trommsdorff, che aveva ottenuto la nomination nel 2006 per la traversata sul Chomo Lonzo; il coreano Im Duck Yong, giornalista e fondatore dell’edizione asiatica del Piolet d’Or; il giornalista italiano Vinicio Stefanello e lo staff di Montagnes.
 
Sara Sottocornola

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