Secondo Ardito oggi le Dolomiti e il Monte Bianco, l’Everest e il K2, il Kilimanjaro e il Gran Sasso sono soprattutto spazi di divertimento e avventura. Sono luoghi sempre più frequentati dal turismo, ma i sentieri, le pareti di roccia e di ghiaccio, le piste da sci e le vette sono solo una faccia della medaglia, che talvolta rischia di oscurare l’altra, quella che racchiude forse la vera essenza di questi picchi.
Nel libro si cerca di far emergere i mille volti della montagna, attraverso storie curiose, che in pochi conoscono. Per millenni, in ogni angolo della Terra, le vette sono state un luogo di duro lavoro quotidiano, di paura e di fede, scenario di sfide alle possibilità dell’uomo e teatro di guerra. Oggi sono anche un simbolo di svago e divertimento, accessibile ai più.
Così accanto a Reinhold Messner e ai campioni dell’arrampicata moderna, troviamo Dino Buzzati, Hemingway e Ötzi, la mummia dell’età del Bronzo ritrovata sul confine tra l’Alto Adige e il Tirolo. Ma anche l’orso, l’aquila, il lupo e lo Yeti che ci mostrano diverse sfaccettature del mondo d’alta quota.