Clima, parte il Cop 17: a Durban protagoniste le montagne
DURBAN, Sudafrica — Inizia oggi a Durban, in Sudafrica, il Cop 17, il Summit mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Dal 28 novembre al 9 dicembre i rappresentanti di tutto il mondo proveranno a trovare un nuovo accordo globale sul clima. La giornata del 4 dicembre inoltre, organizzata da Icimod – International Centre for Integrated Mountain Development – con Mountain partnership Unep, sarà dedicata esclusivamente alla salute delle montagne, che in particolar modo soffrono le conseguenze del global warming.
Dopo i fallimentari incontri di Copenaghen del 2009 e di Cancun del 2010, comincia oggi a Durban un nuovo summit mondiale dell’Onu volto a trovare soluzioni immediate e condivise sul problema del riscaldamento climatico, della riduzione delle emissioni di gas serra e in sostanza del futuro del Protocollo di Kyoto. Data la crisi economica in corso, le premesse non sembrano più facili neanche quest’anno ed è probabile che i protagonisti della conferenza sudafricana faticheranno a trovare accordi realmente siginificativi da qui al 9 dicembre.
Nel frattempo i Paesi delle grandi montagne himalayane – India, Bangladesh, Nepal e Bhutan – hanno deciso di unirsi in una cooperazione volta ad affrontare i cambiamenti climatici in attesa di un nuovo accordo globale sul clima. Si sono infatti precedentemente incontrati a Thimphu, in Bhutan, durante il “Climate Summit for a Living Himalayas”, per discutere di alcune delle teamtiche e delle criticità del territori di montagna, quali l’irrigazione, il sostentamento alimentare e l’apporto di acqua, la cui disponibilità è sempre più a rischio per il futuro a causa della fusione dei ghiacciai.
In contemporanea alle tavole del Cop 17, Icimod – International Centre for Integrated Mountain Development – con Mountain partnership Unep ha organizzato alcuni incontri dedicate alle alte quote del mondo. In particolare il giorno 4 dicembre sarà interamente rivolto al mondo della montagna.
Il “Mountain day” assemblerà personalità di alto profilo internazionale, ministri e ricercatori per richiamare l’attenzione sul valore e il ruolo critico delle montagne e condividere consapevolezze scientifiche ed esempi di sfide e opportunità. Alla fine della giornata, che si articolerà in presentazioni, dibattiti, gruppi di lavoro e tavole rotonde, gli organizzatori sperano si possa arrivare all’adozione della “Durban Declaration on Mountains and Climate Change”, una dichiarazione di intenti per il futuro dell’alta quota.
Alla giornata del 4 dicembre parteciperà anche il Comitato EvK2Cnr che presenterà i risultati di Share – Stations at High Altitude for Research on the Environment – il progetto che tramite stazioni meteorologiche rileva importanti dati sull’atmosfera d’alta quota.
Dal 30 novembre al 6 dicembre si terrà una conferenza internazionale sulla condivisione delle esperienze e sulle strategie di adattamento nei programmi delle regioni montane asiatiche. I partecipanti porteranno l’esperienza del proprio Paese sulle problematiche e discuteranno di politiche di sviluppo per la salvaguardia dell’Himalaya, del Karakorum, e delle altre montagne del continente asiatico. Il 6 dicembre si terrà il Side Event nel quale si parlerà dell’Himalaya Climate Change Adaptation Programme (HICAP), programma integrato di ricerche dedicate all’identità, alle criticità di adattamento, alle sfide e alle opportunità nella regione himalayana dell’Hindu-Kush, tra cui anche lo stato dei ghiacciai.