FilmNews

Un film sulla prima salita al Monviso: racconto e immagini delle riprese

Un film sulla prima salita al Monviso (Photo courtesy Artic Video)
Un film sulla prima salita al Monviso (Photo courtesy Artic Video)

CUNEO — Una ricostruzione storica in costume della prima salita del Monte Monviso, avvenuta il 30 agosto 1861 ad opera dei due inglesi William Mathews e Frederick Jocomb e delle due guide francesi Jean Baptist e Michel Croz. Sono terminate pochi giorni fa le riprese del film prodotto dallo studio di produzioni video-televisive Artic Video di Cuneo dei fratelli Panzera: queste le immagini e il racconto di come si sono svolti i lavori.

“Non potevamo lasciarci sfuggire una così grande occasione – dice Teresio Panzera  – all’interno delle manifestazioni per festeggiare il Re di Pietra era prevista la rievocazione storica in costumi d’epoca della prima salita, ed allora quale migliore occasione per realizzare un film su quell’epica impresa di 150 anni fa su una delle montagne più importanti e conosciute dell’intero arco alpino? In più la storia ci ha regalato il diario che lo stesso Mathews aveva scritto per raccontare il viaggio e la conquista al Monviso, un documento che si è rivelato importante, una vera e propria sceneggiatura”.

La comitiva partì dalla frazione Castello di Pontechianale, in valle Varaita, il 29 agosto. Tale punto di partenza venne preferito rispetto al più elevato Pian del Re (2.020 metri), in valle Po, in quanto allora la strada terminava molto più in basso al paese di Crissolo (1.300 metri) e inoltre il versante della val Varaita permetteva di aggirare completamente l’allora sconosciuto colle delle Sagnette. Dopo aver imboccato a nord-est il vallone di Vallanta deviarono presso i Laghi delle Forciolline e pernottarono poco lontano dall’attuale bivacco Boarelli (2.835 metri). L’indomani partirono prima dell’alba, alle 04:30, e conquistarono la vetta alle ore 09:20. La discesa poi avvenne nel canalone delle Sagnette, e attraverso una lunga camminata fino all’abitato di  Paesana.

“Un altro aspetto interessante – aggiunge Giovanni Panzera – è il fatto che oltre alla salita, punto chiave del film c’è una importante parte che riguarda il viaggio che ha preceduto la salita.

Mathews oltre ad aver descritto la scalata al Monviso dedicò diverse pagine del suo diario al racconto dettagliato, del viaggio che condusse lui e i suoi compagni da Torino a Saluzzo in treno, da Saluzzo a Sampeyre in carrozza e da Sampeyre a Casteldelfino a piedi prima di intraprendere la salita vera e propria. Una vera avventura non solo per le difficoltà logistiche ma soprattutto per l’incontro-scontro con i valligiani che non videro di buon occhio l’arrivo di “forestieri” che avevano la pretesa e l’arroganza di voler salire una montagna che non gli apparteneva.

“Abbiamo cercato di ricostruire ambienti  – continua Teresio Panzera -, situazioni e dialoghi per meglio far comprendere oltre al fattore alpinistico come era la vita nelle vallate alpine a metà ‘800, situazione non semplice da realizzare visto che sono trascorsi 150 anni. La difficoltà maggiore era legata alle vie di comunicazione radicalmente cambiate, cosa meno complicata invece per le ambientazioni degli interni, visto che nelle nostre borgate si trovano ancora abitazioni dell’epoca e conservate in modo tradizionale. Mathews però non si è soffermato a descrivere solo il viaggio in Valle Varaita ha descritto anche in modo dettagliato la discesa, che ha visto gli alpinisti scendere nella allora sconosciuta Valle Po, arrivando prima nella borgata di Oncino che non ritennero degna di una sosta perché ‘troppo povera e trascurata’, poi continuando nella lunga discesa arrivarono all’abitato di Paesana dove i partecipanti alla prima salita al Monviso terminarono la loro conquista. Abbiamo quindi documentato anche questo aspetto che spesso viene  trascurato dai film di montagna che terminano con l’arrivo in vetta.”

 

Info e foto: courtesy Artic Video

 

[nggallery id=448]

Tags

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Immagini uniche per una rappresentazione unica!!!!! il Monviso è una montagna splendida e affascinante e questo gruppo in costume ha rappresentato egregiamente la sua ascensione con una coreografia a dir poco magnifica!!!! BRAVI BRAVI BRAVI

  2. Era ora che venisse rappresentato anche il Monviso: una montagna bella nel suo profilo e bella nel suo paesaggio. Non vedo l’ora di vederlo. Complimenti agli autori e agli attori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close