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Viaggio al centro della Terra, discesa agli inferi

“Immaginate di scalare l’Everest al contrario”. Con questa immagine James Tabor, giornalista americano autore del libro “La discesa – Viaggio verso il centro della Terra”, spiega la speleologia. I misteri degli abissi, l’esplorazione, l’avventura e la scoperta scientifica delle cavità più profonde del pianeta, il coraggio e la determinazione di due speleologi, uno statunitense e un ucraino e due diverse supergrotte in Messico e in Georgia. Sono questi gli ingredienti che hanno fatto di questo volume un best seller, definito l’ “Aria Sottile” del sottosuolo.

Nel 2004, l’esploratore americano Bill Stone e l’ucraino Alexander Klimchouk hanno guidato due diverse spedizioni scientifiche, una nello Stato di Oaxaca, nel Messico meridionale, e l’altra nella Repubblica ex sovietica della Georgia, alla scoperta della più grande regione geografica sconosciuta del nostro pianeta, nota come “l’ottavo continente”. Dopo aver corso molti rischi, e insieme a loro anche coloro che li accompagnava, sono riusciti a esplorare le due supergrotte per molti chilometri sotto la superficie del mare, realizzando così il sogno di una vita: scoprire per primi un luogo inesplorato.

“All’inizio del XV secolo l’umanità era assolutamente certa che la Terra fosse piatta. All’inizio del XXI secolo, con la stessa convinzione avremmo giurato che su questo pianeta non ci fosse più nulla da scoprire. Ma proprio come chi pensava che la Terra fosse piatta aveva torto, così anche chi prematuramente ha pianto la fine delle scoperte si è dovuto ricredere: il terzo millennio ha fatto il suo ingresso e un’ultima grande conquista terrestre ancora ci attendeva: la grotta più profonda della terra, la supergrotta. L’esplorazione speleologica estrema è avvincente, difficile e mortalmente pericolosa quanto ogni altra impresa pionieristica sulle montagne, negli oceani, nelle regioni polari o addirittura su altri pianeti”.

E proprio come la salita di un picco inviolato, o come una prima invernale sugli ottomila, o come l’apertura di una via sulle Alpi, così anche “La discesa” tiene i lettori inchiodati alla pagina e al susseguirsi di ogni passo verso l’ignoto. Solo che la speleologia è meno nota di altre tipologie di esplorazione, tanto che sembra che i labirinti della terra finiscano per nascondere dalla luce come dai riflettori della ribalta, anche i loro conquistatori. O almeno questa è l’opinione di Tabor.

“Da oltre cento anni possiamo disporre di fotografie di alpinisti, e da un secolo di loro filmati; esistono riprese subacquee fin dagli anni Quaranta e abbiamo seguito Neil Armstrong compiere il suo storico primi passo sulla Luna in diretta televisiva. per la gran parte della sua lunga storia invece, la speleologia è rimasta lontana dai nostri occhi e al di fuori del nostro immaginario collettivo; solo di recente batterie più sofisticate e la tecnologia di registrazione digitale hanno permesso di portare foto e videocamere all’interno delle supergrotte, profonde centinaia di metri e lunghe chilometri”.

Impressionanti fotografie non mancano infatti, neanche nel libro “La discesa”. Ritraggono anzi i due speleologi e i loro team al lavoro nelle grotte, mentre strisciano nei cunicoli o mentre pendono appesi a una corda tra le rocce verticali.

Copertina La Discesa
Copertina La Discesa

 

 

Titolo: La discesa – Viaggio verso il centro della Terra
Autore: James M. Tabor
Casa editrice: Elliot
PP. 378
Prezzo:18,50 euro

 

 

 

 

 

 

 

 

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