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Un reality show sull'Everest: 10 principianti verso quota 7.280 metri

Jesús Calleja (Zanskar Producciones - Jesús Calleja - Desnivel.com)
Jesús Calleja (Zanskar Producciones - Jesús Calleja - Desnivel.com)

MADRID, Spagna — Un reality alpinistico sul tetto del mondo. Questa l’ultima trovata della televisione spagnola che sarà registrata tra fine settembre e l’inizio di novembre.. A guidare i concorrenti nell’impresa sarà il popolare presentatore e avventuriero Jesús Calleja: neanche a dirlo i partecipanti saranno tutti principianti e ciò nonostante punteranno a vincere la sfida che consiste nel raggiungere i 7280 metri di quota di campo 3 dell’Everest. Guida alpina di supporto alle operazioni sarà Willy Benegas, lo scalatore argentino veterano della montagna, protagonista di numerosi soccorsi sulle montagne Himalayane.

Altro che isole, fattorie, e spiagge esotiche. La nuova frontiera del reality show si sposta sulle montagne più alte del mondo, salendo non solo di quota ma anche di rischio. Anche se Jesús Calleja, presentatore di “Desafío extremo”, il programma di canale Cuatro della tv spagnola, afferma convinto al sito Desnivel che non c’è niente di “folle” in questo progetto. La sfide consiste nel prendere 10 persone totalmente inesperte di alpinismo e nel portarle al campo base nepalese dell’Everest con lo scopo di farle raggiungere i 7.280 metri di campo 3. Il gioco, come in tutti i reality sarà sia psicologico sia fisico, e chi non riuscirà a progredire sarà eliminato e tornerà a casa.

Calleja, 46 anni trascorsi in gran parte sulle montagne e in giro per il mondo, sarà non solo alla guida del programma, ma anche del gruppo, a cui insegnerà come muoversi in alta quota. Lo spagnolo ha scalato l’Everest nel 2005 e tra il 2006 e il 2008 ha completato le Seven Summit. Ora però non dovrà mettersi alla prova non solo come atleta ma anche come maestro, anche se al suo fianco ci sarà Willy Benegas, argentino veterano dell’Himalaya, protagonista la scorsa primavera anche dei soccorsi al Lhotse, proprio al team degli spagnoli. Benegas si occuperà della sicurezza nelle operazioni di scalata sulla montagna.

Secondo il sito Desnivel il team di Calleja sarà solo sul versante sud dell’Everest, dal momento che non si avrebbero notizie di altre spedizioni. Anche se “solo” forse non è la parola più appropriata, visto che saranno presenti un elicottero fisso sul posto, un medico d’alta quota (dotato tra le altre cose di camera iperbarica, ossigeno e ogni tipo di medicinale utile), 80 portatori e 10 sherpa, oltre naturalmente ai 30 tecnici dell’equipe televisiva.

“Lo scopo della trasmissione sarà dimostrare come nella vita tutto sia possibile – ha dichiarato sempre a Desnivel il presentatore spagnolo -. Tutto quello che si vuole fare si può fare, se non ci si lascia guidare dalla paura. Un’avventura è sempre composta di tre parti: la prima è una buona preparazione precedente alla sfida in sé, la seconda è il momento in cui si incontrano le persone, si fa amicizia, si conosco i costumi e le culture locali. E infine la terza è il raggiungimento dell’obbiettivo, anche se non se ne deve essere ossessionati. Il vero fine dell’avventura è divertirsi. Questo vogliamo trasmettere attraverso le telecamere della televisione”.

I 10 partecipanti sono stati scelti tra 8.000 candidati, sulla base delle condizioni fisiche e di allenamento (sarebbero stati sottoposti a severi test fisici e psicologici) e in base alla voglia e alle motivazioni che li spingevano a cambiare vita e ad affrontare una sfida come questa all’Everest. Tra il 3 e il 4 ottobre partiranno per la Valel del Khumbu, dove, durante il trekking, verranno sottoposti a nuovi esami per vedere come reagiranno alla quota. Secondo le previsioni degli autori comunque, i concorrenti dovrebbero essere in grado (almeno il vincitore) di raggiungere campo 2, superando quindi il difficile tratto dell’Icefall.

“L’Everest non è la montagna più difficili del mondo da un punto di vista tecnico – continua Calleja -, ma è la più alta e per la gente è un posto magico, per questo rende bene l’idea della sfida nell’immaginario delle persone. Abbiamo preso come limite 7.280 metri perché è al di sotto della zona della morte, e poi non sono pazzo fino al punto di voler portarli in cima. Sarà comunque già molto difficile per loro: lo è anche per gli alpinisti esperti, figurarsi per 10 principianti. In ogni caso abbiamo tenuto sempre conto della sicurezza”.

Quanto sia opportuno realizzare un reality show su una cima sacra a un popolo, e come questa impresa verrà considerata da un mondo – quello alpinistico – in cui i dubbi sull’etica e il rispetto delle montagne ritornano spesso tra gli interrogativi più sentiti, anche in relazione alle sempre più numerose spedizioni commerciali, su tutto ciò Calleja non ha dubbi.

“Non c’è bisogno di difendere il programma – conclude infatti il presentatore  -. Il pubblico dice la sua e noi accettiamo qualsiasi commento, accettando le loro critiche. Detto questo credo che le montagne non siano una riserva privata e nessuno ha il diritto di dire chi e come si può goderne. Ci siamo occupati al massimo delle sicurezza e nessuno può dire ai nostri concorrenti che non devono poter provare a salire l’Everest. Inoltre non daremo fastidio a nessuno perché saremo soli, né offenderemo nessuno. Per me etica in montagna significa stare attenti a non lasciare rifiuti, essere rispettoso dell’ambiente e delle persone. Non centra il dibattito tecnico. E riguardo alle persone che non ci vedono di buon occhio, mi chiedo, e se fosse offerta loro la stessa possibilità, cosa farebbero?”.

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