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Etna: ancora lava e cenere, si teme grande eruzione

Etna in eruzione
Etna in eruzione

CATANIA — Erano quasi le 10 di ieri mattina quando un forte boato ha di nuovo sconvolto le pendici dell’Etna: la lava si è alzata fino a 500 metri e la nube di cenere ha raggiunto anche alcuni centri abitati come Milo, Zafferana Etnea e Giarre. Per il celebre vulcano siciliano, si tratta del decimo fenomeno eruttivo nel giro di un mese: alcuni esperti temono che possa trattarsi di un’attività preparatoria per una eruzione da “big one”.

L’eruzione di ieri è durata oltre due. La lava è uscita ancora dai crateri posti a circa 3000 metri di quota sul fianco orientale della montagna, ma è stata segnalata una colata anche lungo la Valle del Bove, a ovest. L’eruzione precedente era avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 agosto, più o meno con le stesse caratteristiche, e aveva provocato anche lo stop ad alcuni voli all’aeroporto di Catania.

“Siamo nella fase in cui le eruzioni si susseguono ogni 5-6 giorni – ha detto Salvatore Giammanco, ricercatore della sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, all’Ansa -. L’Etna sta scaricando attraverso le sue eruzioni tra i 700mila e il milione di metri cubi di lava, ma non sono numeri che fanno troppa impressione a noi ricercatori. Il punto è che di solito questo andamento precede un’eruzione importante”.

L´attività del vulcano, insolitamente intensa rispetto agli ultimi anni, è monitorata costantemente dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania.

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