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Alan Hinkes: torno all'Everest, ma con uno chef per sicurezza

Alan Hinkes (Photo courtesy www.virsotne.lv)
Alan Hinkes (Photo courtesy www.virsotne.lv)

KATHMANDU, Nepal — Basta con la cucina locale. L’ultima volta, la farina per fare il chapati lo ha fatto starnutire così forte che gli è uscita l’ernia al disco, e ha dovuto annullare la spedizione. Così, oggi, il noto alpinista britannico Alan Hinkes – 14 ottomila all’attivo, ma di cui uno contestato – ha deciso di portarsi all’Everest un chef stellato che gli prepari qualcosa di sicuro.

Hinkes è celebre come il primo inglese ad aver salito i 14 ottomila, anche se in realtà la sua salita al Cho Oyu non riconosciuta nè da Elisabeth Hawley, nè da Adventurestats. Lui e i compagni, infatti, furono investiti dalla nebbia sul plateau sommitale: tutti rientrarono, lui sostenne di aver proseguito da solo e di aver trovato la vetta, ma di non aver potuto raccogliere nessuna prova. Così, nessuno gli credette.
L’alpinista britannico ha salito le sue vette tra il 1987 e il 2006. Quest’anno, tornerà in Himalaya per salire l’Everest a scopo di beneficienza, cioè raccogliendo fondi per finanziare la ricerca sull’Alzheimer. Ma di lui, sui giornali, ora si parla soprattutto per la scelta di portarsi al campo base uno chef che cucini apposta per lui.
La decisione è stata presa da Hinkes dopo la terribile esperienza di qualche tempo fa al Nanga Parbat, quando per l’ernia al disco causata dallo starnuto dovette essere portato via dal campo base in elicottero. “Avremo cibo fantastico – ha detto Hinkes alla stampa – e perchè no, del buon vino che contiene vitamine e minerali. Ma non voglio essere frivolo: la scalata sarà pericolosa e molto dura. Il buon cibo, comunque, ci aiuterà anche quandom, a causa della quota, si perde appetito”.

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