AlpinismoAlta quota

Un tatuaggio per ogni ottomila: Confortola verso il Dhaulagiri

Marco Confortola
Marco Confortola

SANTA CATERINA VALFURVA, Sondrio — E’ pronto a ritornare in Himalaya Marco Confortola. La sua prossima meta sarà il Dhaulagiri che tenterà di salire in primavere insieme allo sherpa Pasang, già suo compagno l’anno scorso al Lhotse. In quell’occasione il tentativo era fallito a causa del freddo sofferto ai piedi, privi di diverse dita. Questa volta l’alpinista valtellinese riproverà con l’ausilio di nuovi scarponi, allo scopo di portare a casa la cima e potersi tatuare sul suo braccio una nuova stella alpina, la settima: una per ogni ottomila conquistato.

E’ la prima volta per Marco Confortola al Dhaulagiri, ma è la seconda spedizione che l’alpinista di Santa Caterina Valfurva organizza dopo quella terribile estate 2008 sul K2, quando scampò la morte per un soffio nella tragedia in cui persero la vita 11 scalatori. Nella primavera 2010 aveva tentato la vetta del Lhotse, senza però riuscirci.

“L’anno scorso non sono andato in cima perché mi facevano male i piedi per il freddo – racconta Confortola -, però quest’anno l’azienda Scarpa sta preparando un nuovo paio di scarponi appositamente per me. Hanno trovato un plantare che ha usato anche Edurne Pasaban allo Shisha Pangma, per via dei congelamenti ai piedi che si era procurata nel 2004 al K2. Con questi plantari l’anno scorso lei è riuscita ad arrivare in cima nonostante il freddo”.

Ai nuovi scarponi insomma, il valtellinese affida le speranze di riuscita della prossima spedizione al Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri, la settima montagna più alta del mondo. Partirà probabilmente a metà aprile, insieme allo sherpa Pasang. Al campo base poi, potrebbe incontrerà anche un’altra spedizione italiana, quello di Mario Merelli e Marco Zaffaroni, anche se la notizia non è ancora stata confermata.

“Ho visto il Dhaulagiri dalla cima dell’Annapurna quando sono salito lungo la parete nord con Gnaro Mondinelli – racconta Confortola -. Ricordo di avergli chiesto che montagna fosse quella grande che vedevo dietro di noi, e lui mi aveva detto, appunto, che era il Dhaulagiri. Allora ho pensato: un giorno ci tornerò. Vado anche perché questa montagna insieme al Broad Peak è stata salita per la prima volta dal mio amico Kurt Diemberger. Lui mi ha portato fortuna al Broad Peak, spero che me la porti anche adesso. Per me sarebbe il settimo ottomila. Spero di aggiungere un’altra stella alpina sul mio braccio destro. Ne ho già tatuate 5, più una più grande che simboleggia il K2”.

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23 Commenti

  1. Ma che fine ha fatto la famosa picozza benefica del Lhotse, che secondo il giornale di Sondrio alla fine e’ stata regalata a un imprenditore? Ma non doveva andare su internet per beneficienza con tanti polli che le dovevano pure dare il nome come scritto sul sito del suddetto? Siamo ormai al ridicolo spinto!

  2. Ma e’ circondato da un circo barnum di creduloni? E che credibilita’ hanno i suoi addetti stampa? E’ questo l’alpinismo? O e’ l’affarismo?

  3. Che tristezza leggere commenti gratuiti e meschini quando non si conoscono nemmeno le persone, nascondendosi dietro pseudomini..poi..senza nemmeno avere il coraggio di uscire allo scoperto… io leggo solo codardia dietro queste righe e nient’altro.Trovo ancora più triste non rispettare i sogni e le ambizioni delle persone qualsiasi esse siano..se ci rispettassimo di più tutti il mondo sarebbe sicuramente MIGLIORE.

  4. Bravo Marco, continua a rincorrere i sogni e a realizzarli, la montagna è felicità, amore e voglia di qualche cosa di migliore in questo mondo.

  5. ma per cortesia, le stelline, così quando saran 14 andrem in giro come i militari con le patacche sul petto? ma non si va in montagna per le sensazioni, le esperienze, o le stelline sono un nuovo e indelebile curriculum da consegnare agli sponsor; per cortesia, non facciamo pubblicità a questi atteggiamenti, chi imparerà ad andare in montagna penserà che è solo un impiantare bandiere sulle cime e collezionare trofei; le guide dovrebbero essere i primi portatori del valore di vivere la montagna, non di timbrarne il passaggio

  6. basta che non prosciughi ancora le casse valtellinesi che – belle tonte – ci cascano spesso

    le vacanze sulle vie normali di 50 anni fa paghiamocele da noi, questo sarebbe un bel gesto

  7. Sono convinto che andando per monti si incontrano solo persone di animo gentile che condividono lo stesso comune amore. Internet è diverso, per cui sparlare a gratis di qualcuno è facile. Io conosco la storia per quello che ho letto e non mi permetto di giudicare nessuno. Marco vuole raggiungere un obbiettivo e farsi un tatuaggio: oxigen, dnl, Stefano ha chiesto soldi a voi? Quindi imparate questa semplice regola di vita: fatevi un po’ di più i cavoli vostri e ricordate che solo Dio può giudicare! BUONA GIORNATA

  8. Ma come ti piace citare nomi di grandi Alpinisti!!! Se poi sono bravi e famosi .sono tutti AMICI TUOI. Personaggi come Diemberger, Unterkirker, Nones, Mondinelli…… hanno fatto la storia del “Grande Alpinismo”!!! Ma se almeno tu credi a ciò che racconti e la cosa ti fa felice….continua pure a farlo perchè ci fai sorridere!

  9. Bla, bla, bla……e bla, bla, bla. Come ti riesce bene! Per fortuna che mondo dell’alpinismo che conta , di chi in silenzio e con grande umiltà ha fatto grandi Imprese non si parla di te e delle tue scalate (?????) ma solo delle tue simpatiche storielle…..bla, bla bla.

  10. Si? tutti buoni ebravi, amorosi, e intanto il male sotto la parvenza del bene dilaga! ma sveglia, ingenui sinceri o falsi moralisti come mimx che accusa gli altri di agire sotto anonimato !!! ( e tu che fai, stellina? tanto la polizia postale l’anonimato non te lo garantisce….) Sveglia! Vacanze pagate dall’ente pubblico, falsita’ in insalata, retorica sulla educazione dei bimbi, gente invitata a dar nomi a picozze e prese per i fondelli…. Saluti. Alla prossima…..

  11. Ma si’ Marco continua a inseguire i tuoi sogni! E vanti con la retorica: basta che li insegui da solo o con i tuoi laudatori ma lontano dal denaro pubblico e senza quelle tonnellate di miele misto a banalita’ che e’ davvero mortifero. L’alpinismo asiatico del resto sta finendo, la sua parabola commerciale e’ praticamente finita e la falsa voglia di avventura prima o poi stufera’ come tutte le mode.
    Sara’ la cronaca a dirci in brebreve ci aveva ragione…..

  12. Marco,ti dico solamente. in bocca al lupo per la tua prossima vetta,e per la prossima stella!! dai che ce la fai,tifiamo per te!!

  13. La Sua prossima impresa ?
    Scalare qualche scoglio sull’isola dei FAMOSI.
    Se non è per quest’anno ……. Please Wait. Accetto scommesse.
    Dico solamente che la montagna merita più silenzio e rispetto
    SOPRATUTTO da chi ci campa.
    W LA MONTAGNA.

  14. Quanti commenti idioti alle imprese di Marco……Troppa invidia la vostra !!! E poi se siete così determinati nel giudicare, provate voi !!!! FORZA MARCO

  15. troppa invidia…come si fa essere invidiosi di una persona ke nn ha l’umiltà di raccontare le cose guiste come accadono e tante volte mentire.questo nn è alpinismo. visto ke è da un pò ke nn si sentiva,ci voleva rendere partecipe dei suoi tatuaggi, ma ha noi ke facciamo il tifo x i grandi alpinisti, quelli con la A maiuscola cosa ci importa.per fortuna ci sono quelli ke ci fanno ancora sognare., ke nel silenzio conquistano la montagne.

  16. ciao Marco, grazie ancora x quello che hai fatto con i miei studenti dello Scientifico di Saronno l’anno scorso. Ma chi è tutta ‘sta gente che gli 8000 li ha visti in fotografia? Scommetto che molti di loro, se tu gli offrissi la possibilità di seguirti in qualche spedizione, improvvisamente ti scodinzolerebbero attorno. Forza va, che ci vuoi fare..

  17. La montagna merita silenzio… allora non se ne parla e ci si lamenta.
    Qualcuno (magari più fortunato e sponsorizzato di altri) ci va a suon di tromba… e ci si lamenta.
    Nell’alpinismo che conta non si parla di Tizio ma di Caio sì perchè la sa lunga e non si tatua…
    Bah, a mio parere ognuno dovrebbe vivere la montagna a modo suo, rispettando il modo di fare altrui (se questo non ci danneggia). Io, nella spavalderia dei tatuaggi di Marco non ci vedo niente di male… magari non farei lo stesso ma non per questo mi metto a spalargli “terra” addosso… Saluti a tutti!

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