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Share: il gioiello del monitoraggio climatico italiano sbarca sul web

Share Everest, Mondinelli monta la stazione a Colle Sud
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MILANO — C’è un nuovo nato in casa Share. Il più importante progetto italiano di monitoraggio climatico e ambientale, promosso dal Comitato EvK2Cnr e riconosciuto a livello internazionale come preziosa fonte di dati per lo studio del riscaldamento globale, si presenta al pubblico con una nuova veste Internet, che raccoglie in modo chiaro e approfondito tutte le attività svolte dai ricercatori e le varie declinazioni del progetto.

A Share è dedicata una nuova sezione del sito www.evk2cnr.org. L’inaugurazione è avvenuta oggi, 13 dicembre, in occasione del meeting del progetto Share-Paprika, dedicato all’evoluzione della criosfera, e quindi dei hiacciai nella regione dell’Hindu Kush – Himalaya, in risposta ai cambiamenti ambientali regionali e globali, con le sue conseguenze sulle risorse idriche. In occasione del meeting, che è in corso a Bergamo le diverse unità operative coinvolte nel progetto si sono incontrate e confrontate sull’attività svolta e pianificare le azioni future.

Share Paprika è uno dei progetti pilota di Share, Stations at High Altitude for Research on the Environment, una rete globale di monitoraggio d’alta quota sulla composizione atmosferica, la meteorologia e la glaciologia, l’idrologia e le risorse idriche, la biodiversità e la salute. Lo scopo è migliorare le conoscenze scientifiche sulla variabilità del clima e sugli impatti del cambiamento climatico, assicurando la disponibilità di dati a lungo termine e di alta qualità per l’ideazione di strategie d’adattamento agli effetti del cambiamento climatico.

Le montagne infatti, rappresentano una sorgente fondamentale di acqua, energia e diversità biologica. Forniscono risorse chiave come minerali, foreste, prodotti agricoli così come turismo e attività ricreative. Coprono circa un quarto delle terre emerse ospitando il 13% della popolazione mondiale, ma sono ecosistemi fragili, molto sensibili ai cambiamenti climatici globali. Inoltre, considerata la loro lontananza relativa dalle regioni più popolate e industrializzate, le montagne sono considerate luoghi ideali per lo studio degli impatti dei cambiamenti climatici dalla scala regionale a quella globale.

Info: www.share.evk2cnr.org

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