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Bergamo: domani sera va in scena Denis Urubko

Denis Urubko (Photo courtesy www.caibergamo.it)
Denis Urubko (Photo courtesy www.caibergamo.it)

BERGAMO — Serata da non perdere domani a Bergamo, dove sarò ospite il celebre alpinista kazako Denis Urubko, icona vivente dello stile alpino e compagno di cordata dell’atleta bergamasco Simone Moro. Urubko presenterà al Palamonti il suo libro “Colpevole di Alpinismo”, uscito in Italia proprio nelle scorse settimane.

Urubko sarà al Palamonti, sede del Cai Bergamo, domani 11 dicembre 2010 alle ore 20.30. A quindici giorni dalla partenza per il Gasherbrum II, dove tenterà con Simone Moro la prima invernale dell’ottomila pakistano, l’alpinista kazako presenterà il suo attesissimo libro e racconterà avventure e progetti in corso.

Considerato uno dei più grandi interpreti dell’alpinismo mondiale per la tipologia e la difficoltà delle sue salite realizzate in puro stile alpino, Urubko vanta un curriculum davvero ineguagliabile. Ha salito i 14 ottomila senza ossigeno aprendo vie nuove ad altissima difficoltà in Himalaya e su altre catene montuose.

Fuoriclasse di origini russe si forma alpinisticamente sulle montagne del Caucaso, severe e difficilmente accessibili, poi nell’isola di Sachalin e infine si trasferisce in Kazakistan nel 1993. All’arrivo della cartolina militare, disertore in patria ed esule in Kazakistan, Urubko cerca di entrare a fare parte del gruppo sportivo dell’esercito kazako, noto per essere l’unico reparto d’alpinismo di tutta l’ex Unione Sovietica.

Vive momenti molto difficili prima di riuscire a ottenere il permesso di residenza, essere infine arruolato e dedicarsi a tempo pieno all’alpinismo. Nel 1999 conosce Simone Moro, con il quale instaura subito un rapporto di grande stima e reciproco rispetto. È con Simone che conosce prima le Alpi e poi muove i primi passi in Himalaya e Karakorum, teatro delle sue più importanti dichiarazioni di stile.

Uno stile pulito, alpino, per realizzazioni ideali su linee eleganti, prime assolute, prime invernali, in solitaria e in velocità. In questo libro la brillante penna di Urubko racconta le sue prime grandi imprese, per lo più salite solitarie e in velocità, nei territori dell’ex Unione Sovietica, in ambienti molto selvaggi, dove le temperature scendono fino a decine di gradi sotto lo zero.

Teatro di queste ascensioni sono montagne come il Belucha 4506 m (Altaj, Siberia meridionale), il Khan-Tengri 7010 m (Tien Shan, la montagna più alta del Kazakistan), la Kljuc?evskaja sopka 4850 m. Ma ciò che più interessa nella lettura di queste avventure è lo stile di vita di un giovane che, a dispetto delle difficoltà economiche e attrezzato con equipaggiamento a volte davvero obsoleto, riesce a superare tappe di splendida audacia. Ciò gli permetterà, in seguito, di accedere alle montagne più alte del mondo e di compiervi imprese che già ora sono leggendarie.

Il racconto è caratterizzato dal continuo inseguimento dei suoi sogni, per vivere una vita in cui si mescolano ambizione, idealismo e concretezza. Il risultato è una prosa spesso assai intensa, in ogni caso sempre scorrevole, intima e riflessiva, punteggiata da un fine e caratteristico umorismo. Denis Urubko ha al suo attivo oltre 1500 ascensioni, di cui oltre 40 in solitaria. Dopo nove anni, nel 2009 conclude la salita di tutti i 14 Ottomila, ed è l’ottavo al mondo a salirli tutti senza ossigeno.

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