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La straordinaria storia della Principessa di Gungtang

La principessa in un antico dipinto del monastero di Nyemo (Photo Hildegard Diemberger)
La principessa in un antico dipinto del monastero di Nyemo (Photo Hildegard Diemberger)

Questa è la storia di una donna, principessa e monaca buddista che visse cinquecento anni fa. Gyalmo, discendente degli antichi sovrani del Tibet imperiale, visse tra le sacre montagne del suo paese, rinunciò alla vita di corte per diventare badessa di un monastero femminile. La sua vita è stata ricostruita in oltre 10 anni di lavoro dall’antropologa Hildegard Diemberger, figlia del celebre alpinista Kurt Diemberger che firma la prefazione di questo volume. Con lei c’era sua madre Maria Antonia Sironi, detta Tona, che ha voluto raccontare in forma di romanzo la vicenda di questa straordinaria monaca. Così nasce “La Principessa di Gungtang”, un avvincente libro basato sulla “storia di una vita senza fine”.

Quello in cui si svolge l’azione è un mondo misterioso e affascinante, quello dei sovrani tibetani del XV secolo: complotti di regnanti, ascetismo monastico, pellegrinaggi, pratiche tantriche, tra gli altipiani e le montagne più alte del mondo. Ma non è solo lo sfondo a rendere avvincente la narrazione, perché la protagonista è sicuramente un personaggio di grande carisma, nella finzione come del resto dalla realtà, da cui parte la penna dell’autrice.

“Tona e Hildegard sono andate in giro per il Tibet meridionale – racconta Kurt Diemberger nella prefazione del romanzo -. Sono arrivate così anche a Gungtang, dove hanno visto le rovine del palazzo in cui la principessa Gyalmo era nata e aveva trascorso la sua giovinezza. Trovata la sua biografia, negli anni successivi la loro ricerca si è svolta soprattutto a lei, per cui hanno percorso anche i luoghi dove era vissuta da monaca e dove hanno captato ancor vivo il palpito sottile della sua presenza nei monasteri, nelle reliquie, nelle pietre e misteriosamente anche nella memoria della gente. Dopo 500 anni Hildegard ne ha tratto un libro accademico…Tona invece si è messa al lavoro in un’altra direzione e poco alla volta ha estratto i personaggi dalla polvere del passato, ha dato loro uno spessore psicologico ed emotivo, tratto anche dal suo vissuto con la gente del Tibet e dalla profonda conoscenza dei luoghi”.

Il monastero di Samding dove vive la dodicesima reincarnazione della principessa e della divinità Dorje Phagmo (Photo Hildegard Diemberger)
Il monastero di Samding dove vive la dodicesima reincarnazione della principessa e della divinità Dorje Phagmo (Photo Hildegard Diemberger)

Se si pensa che, al contrario di quanto avvenga per i grandi maestri (di cui il più noto è il Dalai Lama), rarissime sono le linee di reincarnazioni femminili, si capisce ancor meglio quale sia la rilevanza della figura di Gyalmo nella storia tibetana. Per questo popolo infatti, la discendenza spirituale della principessa di Gungtang è la più importante e famosa, tanto che dalla sua morte ad oggi si contano 12 reincarnazioni, di cui l’ultima è attualmente vivente nel monastero di Samding, non lontano da Lhasa.

“Fu una creatura straordinaria – continua Diemberger -: fondatrice e badessa di un monastero femminile, ma anche monaca questuante sull’esempio del Buddha, ‘a favore di tutti gli esseri viventi’, si fece imprenditrice e costruì canali d’irrigazione; inoltre pare abbia utilizzato, una delle prime volte in Tibet, la stampa da matrice per diffondere la parola del suo maestro spirituale. Socialmente innovatrice questa monace, figlia del Re di Gungtang, si oppose alle vecchie convenzioni e si attivò affinché le donne imparassero a leggere e scrivere…e questo cinquecento anni fa, nell’aspra solitudine del deserto d’alta quota, che chi non vi è stato stenta a immaginare”.

La storia dell’umanità infatti, dimostra chiaramente che grandi uomini e donne nascono evidentemente dal contesto storico e geografico in cui vivono. Anche per questo spiccano vividi i luoghi in cui la vita della principessa Gyalmo si è svolta.

“Oggi alcune cose sono cambiate… – continua Diemberger nella prefazione – gli eserciti dei signori non galoppano più sull’altopiano, i re non costringono più le figlie ad andare spose per creare alleanze, anzi non ci sono più né re né eserciti a cavallo…ma la forza della natura è rimasta invariata, lassù, come al tempo della principessa – almeno per ora”.

Tona Sironi, geologa, scrittrice, traduttrice e presidente della associazione EcoHimal Italia Onlus per la salvaguardia delle popolazioni che vivono nelle aree himalayane, sarà ospite a Varese in una serata organizzata dal Cai Varese, con il patrocinio del Comune di Varese e con la partecipazione di EcoHimal Italia Onlus. L’appuntamento è per giovedì prossimo, 9 dicembre alle ore 21 a Varese, presso la Sala Montanari in Via dei Bersaglieri 1. Tra gli invitati a intervenire ci sono anche il giornalista Roberto Mantovani e l’alpinista scrittore Kurt Diemberger.

“La Principessa di Gungtang . Dall’antico Tibet la storia di una vita senza fine” è edito da Alpine Studio, una giovane casa editrice di Lecco, ed è la prima opera della collana Orizzonti.

Copertina libro La principessa di Gungtang
Copertina libro La principessa di Gungtang

Titolo: La Principessa di Gungtang . Dall’antico Tibet la storia di una vita senza fine
Autore: Maria Antonia (Tona) Sironi
Casa editrice: Alpine studio
Pp. 352
Prezzo: 16,50 euro

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3 Commenti

  1. ho letto il libro al mio ritorno dal Nepal.Molto bello e carico di spiritualità.Ne consiglio la lettura,in particolare a chi ama usi e costumi di quei paesi maravigliosi.Namastè!

  2. Un libro da assaporare con la testa e con il cuore. Antropologia, storia e senso religioso sapientemente miscelate in un testo accattivante. Lo sfondo è di madre natura e sua maesta la Montagna che nel Tibet offre visioni immense.

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