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Cho Oyu: Mondinelli rientra, Nones prosegue

Cho Oyu
Cho Oyu (http://mountainguides.com)

KATHMANDU, Nepal — Niente Cho Oyu, quest’autunno, anche per la spedizione di Silvio Mondinelli. L’alpinista, che ha già toccato la cima dell’ottomila tibetano due volte, rientra in Italia seguendo la decisione dei suoi clienti, che hanno già lasciato il campo base.

“Ho chiamato gli yak, saranno qui tra un paio di giorni – spiega Mondinelli -. Al campo base siamo rimasti solo io e Andrea. Enrico è partito ieri, mentre Corrado ci aveva lasciato già da tempo per problemi con la quota”.

“Dopo gli incidenti con le valanghe, gli sherpa non vogliono attrezzare in alto – prosegue l’alpinista -. Le altre spedizioni mi hanno chiesto di tracciare la via e aprirgli la strada, secondo loro sono l’unico a poterlo fare. Se mi pagassero ventimila euro, forse… scherzi a parte. Non sono qui per me, io il Cho Oyu l’ho già salito due volte. I miei clienti sono partiti. Ho chiesto ad Andrea cosa voleva fare e ha preferito tornare, la via adesso è pericolosa perchè carica di neve ventata”.

Mondinelli, come molti altri, si prepara quindi a lasciare la montagna e a rientrare in Italia.

Prosegue, invece, la spedizione italiana di Walter Nones, che vuole aprire una via nuova sul versante sud ovest. “E’ una parete molto bella – scrive l’alpinista sul suo sito -. E’ collocata in un anfiteatro di vette e per questo al riparo dal forte vento che soffia da nord e che rende le cose difficili sulla normale. Là alcuni sherpa che stavano attrezzando la via sono finiti sotto delle valanghe ferendosi anche in modo grave, così giustamente nessuno di loro vuole più salire a piazzare le corde fisse e molte spedizioni sono ancora ferme al base ad aspettare”.

Nones e compagni, invece, hanno passato 4 giorni al campo intermedio posto a quota 6300 metri e sono saliti fino a 6800 metri per portare il materiale alpinistico necessario alla scalata. Dopo qualche giorno di riposo al base, riprenderanno la salita.

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