Trail running

Kima: Jornet e Brizio da record al Mondiale di UltraSkyMarathon

Kima 2010 (Photo sportdimontagna.com)
Kima 2010 (Photo sportdimontagna.com)

FILORERA, Sondrio — Edizione da record  quella 2010 della Grande Corsa sul Sentiero Roma. I favori dei pronostici erano tutti per il catalano Kilian Jornet e la piemontese Emanuela Brizio. Confermandosi campioni di razza i dominatori della Coppa del Mondo 2009 hanno regolato i diretti avversari conquistando il titolo iridato di UltraSkyMarathon; il primo nella storia di questa giovane disciplina.

Se per la stella del Team Salomon Santiveri quella sui 49km del Trofeo Kima è stata una lunghissima cavalcata trionfale, la Brizio ha invece dovuto faticare non poco per regolare una scatenata Carolina Tiraboschi. Pronti, via e al termine dei 2000 m di sola ascesa che portano alla Bocchetta Roma, il primo dei sette passi alpini che caratterizzano questa spettacolare competizione, Kilian Jornet aveva già 5′ di vantaggio sull’azzurro Nicola Golinelli, Paolo Larger e l’iberico Miguel Heras. Più staccati seguivano Filippo Beccari e Paolo Gotti. A questo primo punto controllo il fortissimo catalano è passato in 1h46′; crono in linea con alcuni dei migliori intermedi a questa kermesse se non fosse che, a seguito di un’ordinanza comunale che vieta l’accesso ad alcuni sentieri, il tracciato risulta ora più lungo di circa 2km.

Giunti in quota, una caduta su una placca ghiacciata della Val Cameraccio ha messo fuori gioco il vincitore della Dolomites SkyRace  Paolo Larger, mentre una Corinne Favre in giornata no ha preferito alzare bandiera bianca.

Correndo a ritmi sostenuti tra massi granitici e impervie vie attrezzate, Jornet ha sempre amministrato il vantaggio sui diretti avversari, mentre una caparbia Brizio è riuscita a riprendere e infine passare una Tiraboschi tutt’altro che intenzionata a cederle la prima piazza.

Facendo registrare il nuovo record della gara – 6h19’03”-, Kilian Jornet ha quindi bissato il successo di Premana confermandosi il “Numero 1” al mondo anche nelle SkyMarathon. “Non avevo mai corso al Kima e anche se per un caso fortuito sono felice di esservi giunto proprio in occasione del mondiale – sono state le sue prime impressioni -. Come è? Beh, fantastico. Non ho mai visto nulla di simile. Tutti me l’hanno decritta come gara massacrate… Io direi piuttosto spettacolare. La più spettacolare”. Posto d’onore per l’altro spagnolo Miguel Heras – 6h26’52”- che sulla discesa finale ha passato il lecchese Nicola Golinelli – 6h32’50” -. Giù dal podio il bergamasco Paolo Gotti  e il trentino Filippo Beccari.

Record anche al femminile con la “Brizio Nazionale” capace di abbassare il proprio precedente primato di 12′. Per lei un crono finale di 7h46’37” e tutti gli applausi del folto pubblico che affollava la zona arrivo: “La mia dedica per questo successo va tutto a questa gente – ha dichiarato senza esitazioni la punta di diamante della Valetudo Skyrunning Italia -. Ad ogni angolo, su ogni salita e su ogni discesa mi hanno sostenuta facendomi un tifo incredibile. Grazie davvero. Il Kima è la gara più bella di tutte. L’ho sognata per una settimana intera e non vedevo l’ora di correrla. Sulla prima salita mi sentivo quasi imballata e davanti Carolina andava fortissimo. Quando l’ho passata ho capito che il primo posto era mio”. Con lei sul podio oltre la Tiraboschi – 7h55’09”- e salita l’altra orobica Cinzia Bertasa – 8h58’08”-.

Tirando le somme su questa edizione mondiale, la patron dell’Associazione Kima non poteva che dichiararsi soddisfatta: “In più di un’occasione si è detto che questa era per noi l’anno del rilancio. La vetrina mondiale, il bel tempo e un pizzico di fortuna ci hanno dato sicuramente una mando. Posso comunque dire che oggi ci è andato davvero tutto bene. A partire dall’inatteso quanto gradito arrivo di Kilian Jornet, per proseguire con i due nuovi record di percorrenza. In più di un’occasione ho effettuato ricognizioni lungo il tracciato ed ho sempre visto atleti soddisfatti e felici di cimentarsi sul Sentiero Roma. Ringraziando sponsor, volontari e tutti quanti ci hanno sostenuto, posso dire che il primo passo è compiuto. Ora proseguiremo su questa strada per tornare ad essere una delle gare riferimento a livello internazionale”.

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