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La finanziaria sopprime l'Ente nazionale della montagna

EimROMA — C’è anche l’Ente nazionale della Montagna tra i soggetti pubblici soppressi dalla nuova Finanziaria. Dopo anni di esistenza sul filo del rasoio, il Governo ha infine deciso di tagliare l’ente di ricerca, deputato a seguire la legiferazione che interessa la montagna e lo sviluppo alpino, per inglobarlo nella Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’Eim era stato istituito con la legge finanziaria 2007 e raccoglieva l’eredità del defunto Imont. Il cambio della guardia, però, non è durato molto. I tagli imposti dalla crisi economica e contenunti nella manovra finanziaria appena approvata, ne hanno segnato la fine.

L’Eim stava seguendo il legislatore su temi come la classificazione della montagna in Italia, il riordino delle Comunità montane e il federalismo fiscale. Si occupava di diversi progetti fra cui uno dedicato al lessico della montagna italiana e altri legati alla diffusione della cultura scientifica e all’osservatorio nazionale del mercato dei prodotti e dei servizi forestali.

Ora, gli stessi compiti saranno svolti dai dipartimenti interni alla presidenza del consiglio dei ministri. La manovra infatti incorpora l’Eim nella presidenza del Consiglio dei ministri e “destina le risorse strumentali e di personale ivi in servizio al dipartimento per gli Affari regionali della medesima presidenza”.

L’iniziativa ha suscitato pareri contrastanti nel mondo della montagna. Se da una parte molti sostenevano da tempo l’inutilità di tale ente, dall’altro c’è chi si schiera contro la decisione del governo. Il Club Alpino Italiano, per esempio, ha aderito ad una petizione per salvare l’Ente pubblico di ricerca sulla montagna con cui stringeva “proficue collaborazioni”.

“L’Eim non è un ente inutile – ha detto il neopresidente del Cai Umberto Martini – il suo ruolo strategico è evidente nella tutela della montagna, del suo patrimonio e delle sue tradizioni, nonché della sua biodiversità”.

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