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Lago Hunza: a grandi passi verso l'inevitabile

Il lago Hunza
Il lago Hunza

ISLAMABAD, Pakistan — A grandi passi verso l’inevitabile. La situazione nella valle Hunza, minacciata dall’enorme lago formatosi dalla frana del 4 gennaio scorso piombata su fiume, è destinata a peggiorare. Lo dicono i giornali, riportando le valutazioni degli esperti accorsi nella valle.

“Nelle scorse ore – racconta il responsabile tecnico del Comitato EvK2Cnr Maurizio Gallo di ritorno dal Pakistan dove è stato in missione per circa un mese – sono cadute nuove frane sul canale di scolo delle acque e lo hanno ostruito”. Si tratta del canale di scarico che l’esercito pakistano aveva costruito per consentire all’acqua di defluire dal lago, attraversando la frana e giungendo fino al Gilgit River, che si trova più a valle.
“La portata d’acqua arrivata a valle si è ridotta a circa un terzo – spiega Gallo – il che significa che le frane dalle pareti hanno in gran parte bloccato il deflusso”.  La cosa peggiore è che nelle scorse ore è nevicato in alta quota e piovuto nella valle Hunza.
Nel lago entra dieci volte l’acqua che esce. E la situazione con l’andar del tempo è destinata a peggiorare. “Il disgelo vero e proprio lassù non è ancora cominiciato – continua l’esperto del Comitato EvK2Cnr -.Il primo caldo e lo scioglimento dei ghiacchiai faranno affluire nel lago quantità d’acqua ben più grandi di quelle attuali”. Si parla di 5-6000 cusec, contro gli attuali 3000 nei giorni di pioggia.
Una quantità enorme che ha spinto gli esperti ad affermare che con il passare del tempo i rischi di una tracimazione catastrofica aumenteranno invece che diminuire.

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