AlpinismoAlta quota

Shisha, italiani e baschi in partenza verso la cima

LHASA, Tibet — Domani, 11 maggio. E’ questa la data fissata da Mario Panzeri, Michele Compagnoni e soci per l’inizio del tentativo alla cima dello Shisha Pangma. Gli alpinisti partiranno domani mattina all’alba dal campo base con la squadra basca di Edurne Pasaban, sperando di sfruttare un momentaneo calo del vento che soffia comunque a 30 chilometri orari.

Shisha Pangma innevato
Shisha Pangma innevato (Photo http://blogs.rtve.es/alfilo)

“Da giorni il vento soffia a oltre settanta all’ora – racconta Panzeri -. Soltanto venerdì scorso è calato un po’ permettendo ad alcuni sherpa, un giapponese e un tedesco di salire con l’ossigeno verso la cima middle. Poi è tornata la bufera, ma da domani il meteorologo Vitor Baia prevede una breve finestra con sole e venti a 30 km all’ora. Non è il massimo ma si può provare”.

Panzeri e compagni, salendo, pernotteranno nelle tende dei campi 1 e 2, che avevano installato un paio di settimane fa. poi allestiranno campo 3 e tenteranno la cima domenica 16 maggio. La via da seguire nella parte alta è però ancora da decidere.

“Prima di queste nevicate il traverso che conduce alla cima principale era in condizioni ottime – spiega l’alpinista lecchese -. Purtroppo ora, dopo giorni di vento e precipitazioni, probabilmente sarà impraticabile. Valuteremo se sia in condizioni la variante Inaki Ochoa”.

La squadra italiana salirà con i baschi di al Filo de lo Imposible. “Non conoscevo Edurne – racconta Panzeri -. I baschi sono molto forti. Abbiamo deciso che saliremo insieme, saremo uno squadrone. Non vedo l’ora, siamo un po’ stufi di stare al campo base, anche se facciamo dei giretti qui intorno per tenerci in movimento”.

Secondo quanto riferito da Explorersweb, tutti gli alpinisti che hanno tentato la cima dello Shisha nel weekend hanno dovuto fare dietrofront per la bufera. Molti di loro hanno tentato perchè avevano il permesso di salita in scadenza, rischiando anche molto: un tedesco è finito in un crepaccio fino al petto mentre scendeva con gli sci, ed è stato poi salvato dal suo compagno.

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