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Ma quanti sono gli ottomila?

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TORINO — Abbiamo sempre creduto che fossero 14. Ma, secondo una ricerca del Club Alpino Italiano, potremmo esserci sbagliati di grosso: altre 8 vette sinora considerate "secondarie" meriterebbero un riconoscimento come Ottomila a pieno titolo.

A sostenerlo, sono gli studiosi del Centro italiano studio e documentazione alpinismo extraeuropeo (Cisdae), di stanza presso il Museo della montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino. La loro ricerca è stata appena pubblicata su "Lo Scarpone", rivista ufficiale del Club Alpino Italiano, che giunge nelle case dei 300mila iscritti ogni mese. 
 
Dal loro studio sulla catena montuosa dell’Himalaya-Karakorum emergerebbe, per esempio, che lo Yalung Kang (8505 metri), il Kangchenjunga Centrale (8482 metri) e il Kangchenjunga Sud (8476 metri), sinora subordinate alla cima principale del gruppo, alta 8.586 metri, sarebbero da considerare come montagne singole (nella foto, il massiccio del Kanchenjunga).
 
Nel gruppo del Lhotse, la cima "middle" (8430 metri) dovrebbe guadagnare l’indipendenza così come il Lhotse Shar (8400 metri).  Un altro ottomila da riconoscere ex-novo sarebbe il Broad Peak Centrale (8.011 metri). E ancora, nel gruppo dell’Annapurna dovrebbero essere aggiunti altri due ottomila: l’Annapurna Centrale (8051 metri) e l’Annapurna Est (8010 metri).
 
Non così per lo Shisha Pangma Centrale (8.008 metri), il Makalu Sud Est (8.010 metri), il Nanga Parbat Sud (8.042 metri). Queste cime sarebbero confermate come secondarie alle ben note vette principali.
 
E adesso, chi lo dice ai mostri sacri dell’alpinismo che hanno raggiunto, o stanno rincorrendo – magari in questo momento -, il sospirato traguardo dei 14 ottomila?
 
Sara Sottocornola
 
 
Rif. Lo Scarpone – Nr. 10 – ottobre 2006.

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