Adam Ondra libera una delle placche più dure del mondo ad Arco. Il video
La via, chiamata Niobe e chiodata da Loris Manzana, ha un grado suggerito di 9a e si trova nella falesia della Spiaggia delle Lucertole
Adam Ondra torna all’arrampicata delle origini con la libera di Niobe, ad Arco. Per questa linea di placca pura ha suggerito un grado di 9a, che la renderebbe una delle più dure al mondo insieme alle celebri Meltdown di Yosemite, The Dewin Stone nel regno Unito ed Energia Cosmica sulle Dolomiti. “È stato assurdo anche solo trovare le sequenze. Gli intensi movimenti di placca aggiungono l’elemento della resistenza dei piedi: la roccia ha così poca frizione che a volte devi spingere in una certa direzione per non scivolare”, ha detto il ceco.
Per Ondra, scalare questa via è stato un tuffo nel passato: nel video appena uscito, prodotto da Mammut, il fuoriclasse ceco scala con un outfit originale degli anni ’80, come tributo a quest’era passata dell’arrampicata sportiva. “Perché la placca non va di moda oggi?”, si chiede Adam Ondra nel video. “Credo che sia semplicemente più godibile scalare sugli strapiombi, c’è meno pressione sulla pelle e meno bisogno di scarpe strette. Se non scali mai su placca, non migliori mai, e la senti come un tipo di scalata orribile in cui non hai idea di cosa fare. L’arrampicata non perdona, devi essere un esperto tecnicamente per godertela”, continua. Il grado in placca è una combinazione di verticalità, taglia delle prese, distanza tra le prese e grip della roccia. “Credo che non avrei mai potuto immaginare, nemmeno nei sogni più rosei, che esistesse una via di questo tipo. Una scalata di placca, buona per la pelle, di posizionamento, ma che è anche molto potente”.
“Nel 2019 ero venuto a dare un’occhiata a questa parete, tanti mi dicevano che fosse impossibile scalarla, ma ero curioso. Le placche mi piacciono molto, è lo stile in cui sono nato e l’ho sempre amato più dello strapiombo. Ho iniziato a chiodare prima le vie più facili, calandomi dall’alto, poi man mano che scali questa roccia ti introduce nel suo mondo e ti mostra la linea da seguire”, racconta Loris Manzana, chiodatore di Niobe. Il nome evoca la dea greca della superbia, “atteggiamento che a volte si trova nel mondo dell’arrampicata. È un invito a venire a confrontarsi con questa parete, che ha un fascino particolare” conclude Manzana.


