Sui sentieri di Francesco Puppi, stella azzurra del trail running

Tre itinerari dal Triangolo Lariano alla Val Bregaglia consigliati dal campione comasco, che li percorre durante i suoi allenamenti. Da affrontare a passo più tranquillo di quanto faccia lui

Se fino a qualche mese fa esisteva ancora qualcuno, tra gli appassionati di trail running, che ignorava il suo nome, da settembre 2025 questo è diventato praticamente impossibile. Francesco Puppi con la vittoria alla CCC (Courmayeur-Champez-Chamonix) condotta in testa dalla partenza fino al traguardo posto dopo 101 chilometri è entrato nella storia del trail running. L’atleta comasco è stato infatti il primo italiano a vincere questa ambitissima gara una delle più prestigiose e meglio frequentate al mondo.
Mica poco per questo ragazzo, che in passato si è misurato con ottimi risultati anche nella corsa su strada. Laureato in fisica e tra i fondatori della Pro Trail Runners Association, non è difficile incontrarlo mentre si allena sulle montagne di casa. Su sentieri a due passi dal lago di Como fino a quelli più selvaggi della Valchiavenna e Val Bregaglia.

Anello del Pizzo Stella, in Valle Spluga

37,7 km – 2.900 D+

“Bellissimo anello in ambiente alpino, attorno al Pizzo Stella, tra Valle Spluga e Val Bregaglia. Alterna sezioni relativamente semplici a tratti in puro stile skyrunning, su terreno tecnico e in alta quota. Lo consiglierei ad atleti esperti, abituati a uscite lunghe e impegnative, in preparazione a gare ultra (oltre gli 80 km) con percorsi tecnici. Prevedere tempi di percorrenza piuttosto lenti, data la difficoltà del terreno e il dislivello importante. Acqua disponibile in diversi punti lungo l’anello”.

Il giro descritto da Francesco Puppi inizia da Campodolcino in Valle Spluga, sopra Chiavenna. Partendo dal paese, dopo un breve tratto di ciclabile, si prende la salita piuttosto ripida che in circa 1 km porta a Fraciscio e si prosegue verso Guardera, frazione di Campodolcino. Il sentiero continua a salire non troppo ripido fino ad Avero, dove termina la parte più semplice e meno tecnica del giro. Siamo a circa 8,5 km con 800 metri di dislivello. Da Avero il percorso si fa decisamente più tecnico e molto più alpino: si prende una salita molto ripida su tracce di sentiero che in circa 2,5 km porta al passo di Avero, dopodiché, con una serie di sali-scendi si guadagna ancora un po’ di quota per poi scendere verso il lago dell’Acquafraggia. Si “sfiora” il lago e si piega decisamente verso ovest, in direzione del bivacco Chiara e Walter e del Passo di Lei. La zona attorno al bivacco è molto tecnica, sebbene mai pericolosa o esposta, e si corre su rocce e sfasciumi. Una volta giunti al Passo di Lei, una lunga discesa porta fino alla Val di Lei e all’omonimo lago. Con una salita ripida ci si inerpica verso il passo Angeloga e il lago Nero, da cui si gode di un bellissimo panorama sul lago di Lei e tutta la Val di Lei. Si costeggia il Lago Nero e con una discesa molto ripida ma abbastanza breve si perdono circa 300 metri di quota per raggiungere l’Alpe Angeloga e il rifugio Chiavenna: siamo qui al km 28. Dal rifugio una risalita porta quindi al Rifugio Motta (sulle piste da sci della skiarea di Madesimo). Da qui il terreno si fa più corribile e attraverso strada sterrata si prende la discesa che riporta, per bosco e prati, a Campodolcino. Si rientra percorrendo la stessa ciclabile dell’andata, chiudendo quindi il giro ad anello.

Giro della Val Bregaglia

26,6 km – 1.200 metri D+

“Un giro facile che consiglierei a tutti, anche per un primo approccio al trail perché il dislivello è limitato (circa 1200 m di dislivello su 26,6 km), il terreno non è tecnico e presenta tanti tratti veloci. Per gli atleti un po’ più evoluti può rappresentare una corsa “easy” oppure un allenamento su cui fare velocità”

Si parte da Castasegna, il primo paese oltre la dogana tra Svizzera e Italia, imboccando la strada sterrata in leggera salita che porta verso il paese di Soglio, da dove si ha un bellissimo panorama su tutta la Val Bondasca, sul Badile, sul Cengalo e su tutta la Val Bregaglia. Da Soglio (3 km e circa 300 metri di dislivello positivo dal punto di partenza) si prende il cosiddetto Sentiero Panoramico della Val Bregaglia. Attualmente, a causa della chiusura temporanea di un tratto, dall’ottavo km è obbligatorio scendere verso il paese di Vicosoprano e in altri 4 km si arriva al campeggio che sta sopra Vicosoprano. Lo si aggira e si attraversa il paese, anche lui molto carino e caratteristico, della Val Bregaglia. Per sentiero facile, che costeggia la strada cantonale, si giunge a Borgonuovo, dove si attraversa un bel ponte che collega le due sponde del torrente Maira. Indi si prosegue su strada bianca (intervallata da qualche breve tratto di asfalto) e si prosegue verso le frazioni di Coltura, Caccior e Promontogno. Siamo attorno al ventesimo chilometro. Si prosegue verso Bondo (da qui è possibile fare una piccola deviazione verso la Val Bondasca che fa guadagnare circa un chilometro di salita, prima di scendere verso Bondo).  Gli ultimi 3 km circa, abbastanza pianeggianti e sul finale un po’ un po’ più in discesa, riportano a Castasegna.

Monte Boletto e Monte Bolettone, nel Triangolo lariano

22,4 km – 1-100 metri D+

“Un giro semplice e panoramico, con molti tratti corribili e mai troppo tecnico. A differenza delle due uscite precedenti è spesso possibile fare dei “tagli” e accorciarlo. Una meraviglia? Il Sentiero dei faggi”. 

Questo itinerario parte da Civiglio, sopra Como. Qua i sentieri sono molto facili, corribili e percorribili anche in inverno viste le quote mai elevate, con bei panorami vista lago.

Da Civiglio si parte subito in salita: dalla chiesetta di San Nicola si guadagna quota su un sentiero boschivo abbastanza corribile e non particolarmente tecnico.

Arrivati all’intersezione con la dorsale del Triangolo lariano, la si percorre per poco e si prende un sentierino sulla sinistra che conduce al Pizzo Tre Termini e la baita Boletto, aggirandone la cima con un single track molto panoramico fino ad arrivare alla Bocchetta di Molina, quindi si sale al Bolettone e si scende in direzione del Sentiero dei Faggi (3,5 km di traverso in un bellissimo faggeto). Ora il tracciato sale in quota al Boletto e ridiscende dalla cresta ripassando per la baita Boletto e poi per la baita Bondella. Da qui, con un single track percorribile anche in mountain bike, si torna verso il punto di partenza

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