
Il tedesco Thomas Huber, insieme agli statunitensi Jon Griffin e Tad McCrea, ha scalato l’ultima guglia vergine del massiccio dei Suma Brakk, nella Choktoi Valley, nei pressi dei Latok. Si tratta del torrione più settentrionale, che il trio ha battezzato Eye Ri (6150 m). Non si hanno notizie sul nome della via, ma gli alpinisti hanno riferito di aver superato difficoltà fino al sesto grado superiore in arrampicata libera, e A3 in artificiale, con una pendenza media di 70°.
“Adoro tutto questo” ha scritto Huber su Instagram il 4 novembre, dopo mesi senza comunicare notizie della spedizione, che era partita a luglio. “È la mia vita e sono così contento di averla condivisa con Jon Griffin e Tad McCrea. Adesso sembra di stare in piedi sul ciglio di questo mondo. Scalare l’Eye Ri è stato qualcosa che non avrei mai sognato. Una guglia così irreale, come se nascesse dai sogni selvaggi degli alpinisti o dalle storie dell’antichità, quando un potere superiore aveva messo un occhio tra due torri nel mondo, come porta d’accesso a un’altra realtà, come visione del mondo antico. L’avvicinamento in luoghi selvaggi, i passaggi difficili, sono stati più che una semplice sfida fisica. Sono stati un viaggio interiore, una risposta a quello che ho vissuto negli ultimi tempi. Facciamo quello che facciamo cercando l’ignoto, sperimentando la bellezza, il silenzio, la solitudine e la libertà, lavorando in squadra e trovando quella felicità speciale e unica” ha concluso Huber negli ultimi post.
La spedizione aveva come primo obiettivo il Latok III, ma la scalata si era interrotta quando ai tre alpinisti è stato chiesto aiuto per il soccorso di Laura Dalhmeier amica di Huber, uccisa dalla caduta di una pietra mentre stava scalando il Laila Peak. Il corpo della sfortunata tedesca è stato ritrovato in un luogo di accesso molto difficile e, rispettando le volontà dell’alpinista, si è deciso di lasciarlo alla montagna.