Film

Arriva nei cinema italiani “K2 – La Grande Controversia”, firmato da Reinhold Messner

Il re degli Ottomila affronta uno dei capitoli più spinosi e contestati dell’alpinismo italiano: la spedizione al K2 del 1954. Dal 26 ottobre il film sarà nelle sale di tutta Italia. Consulta il calendario delle proiezioni

Dopo la proiezione in anteprima allo scorso Trento Film Festival, “K2 – La Grande Controversia” – primo documentario destinato al grande schermo pensato e diretto da Reinhold Messner, in collaborazione con il Club Alpino Italiano – inizierà questa settimana il proprio viaggio nei cinema di tutta Italia, cominciando il 26 ottobre dal Teatro Manzoni di Milano.

E se sulla spedizione italiana al K2 del 1954 sembra che tutto sia già stato detto, proprio quest’ultimo lavoro firmato Messner si rivela capace di aprire gli occhi del pubblico su un orizzonte non soltanto inedito ma anche necessario. La maggior parte delle imprese alpinistiche, infatti, viene raccontata come un’epopea grandiosa ed eroica, indipendentemente dalla tragicità o dal successo del suo esito finale, lasciando dunque poco spazio all’umanità di chi vi partecipa, il cui racconto diretto, talvolta spietato, si configura raramente come la versione ufficiale tramandata ai posteri, spesso appannaggio di penne superficiali. Il caso del K2 è in questo senso emblematico e cela a sua volta una storia di diffamazione cui Messner ha voluto dar voce, facendovi luce.

Protagonista del racconto è pertanto il giovane Walter Bonatti, che nel 1964 – dieci anni dopo il successo italiano al K2 – venne accusato, tra le righe di un articolo giornalistico, di aver rubato per sé l’ossigeno di Lacedelli e Compagnoni. Un fatto che Bonatti negò con forza, denunciando il cronista di diffamazione e dando il via a tutte le successive polemiche. Una vicenda che ci spinge a riflettere su quanto facilmente la solidarietà, umana, fra compagni di cordata possa infine trasformarsi in una storia, eroica, di inganni e tradimenti, che mira a screditare qualcuno per “vendere” un racconto più ghiotto, piuttosto che a riportare in maniera coerente e veritiera quanto accaduto.

«La differenza sta nell’approccio al racconto», dichiara Messner a tal proposito.  «Oggi tantissimi alpinisti sono preparati fisicamente e fanno grandi cose, ma a mio avviso occorre anche saper pensare la montagna, riflettere su di essa e darle un significato altro. Occorre saperla raccontare in prima persona affinché la propria storia non venga tramandata superficialmente, e dunque erroneamente, da terzi».
Come successo nel caso di Bonatti al K2, ricostruito da Messner attraverso avvincenti immagini d’archivio ma anche utilizzando la lente di una ricostruzione filmica inedita, dando vita ad un documentario unico nel suo genere e pronto ad entrare nelle sale italiane, distribuito da Mescalito Film.

Le date delle proiezioni, in continuo aggiornamento, sono disponibili a questo link.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close