
In occasione della terza edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, progetto, dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, abbiamo percorso cinque tappe del Cammino di San Giorgio Vescovo. Il Cammino, ritrovato e tracciato nel 2008, è di circa 200 chilometri e tocca 19 comuni partendo da Cagliari, città natale di San Giorgio, che nato nel XI secolo venne nominato primo vescovo della diocesi di Barbagia a soli 22 anni. A lui venne dato il compito di evangelizzare le popolazioni non cristiane della Trexenta, dell’Ogliastra e della Barbagia.
Lungo il Cammino si osservano numerose testimonianze del passaggio del Santo come chiese campestri, edicole votive e toponimi. Il tutto percorrendo un territorio ancora molto aspro e di ampio respiro.
Tra i luoghi di maggior interesse spiccano il Santuario di San Giorgio e l’antica cattedrale a Suelli e non mancano le bellezze naturali come la Scala di San Giorgio a Osini, un profondo canyon che, secondo un documento del 1117 fu aperto miracolosamente dal Santo per creare un passaggio tra le valli e rendere più agevole il passo ai viandanti. Da Urzulei il Cammino propone due possibili deviazioni: si può andare verso ad est passando per Triei e terminando il percorso nella chiesa di San Giorgio ad Arbatax, oppure dirigersi a nord verso Orgosolo, il celebrato paese dei murales, per arrivare poi a Oliena. Il percorso sfiora anche notevoli insediamenti nuragici tra cui quelli nei pressi di Orroli, Goni, Ussassai e Suelli.
Cammino di San Giorgio Vescovo: cinque tappe in sintesi
L’itinerario completo del Cammino di San Giorgio Vescovo misura 200 km, suddivisi in 19 tappe di lunghezza e dislivello variabile ma senza particolari difficoltà tecniche. E’ sempre consigliabile prenotare con anticipo la struttura in cui si intende pernottare. Indispensabile consultare sempre le previsioni meteo e mettersi in cammino con sufficienti scorte d’acqua. L’autunno e la primavera sono le stagioni migliori per mettersi in cammino così da evitare caldo e affollamento e poter godere a pieno della calorosa accoglienza sarda. Di seguito il dettaglio delle tappe che abbiamo percorso nelle scorse settimane.
- Da Osini a Usassai (16 km, 679 m. D+)
Si parte dalla Chiesa di campestre di San Giorgio. Il percorso tocca, tra l’altro, le grotte Su Marmuri, il monumento naturale della Scala di san Giorgio e il nuraghe Orruttu per arrivare a Ussassai alternando asfalto e tanto sentiero. - Da Usassai a Nurri (17 km, 500 m D+)
Si cammina prevalentemente tra boschi e rilievi montuosi alternando sentiero e tratti di asfalto. - Da Nurri a Orroli (7 km, 450 m. D+)
La tappa decisamente meno faticosa. Si può utilizzare, su prenotazione, il passaggio su un battello per attraversare il lago Flumendosa. Oppure aumentando il chilometraggio, si costeggia il lago fino al belvedere di Nurri. Da qui si cammina su una comoda strada sterrata che, alternando salite e discese e passando accanto a numerose testimonianze del lavoro dei carbonai, porta al paese di Orroli. - Da Orroli a Siurgus Donigala (18 km, 450 m D+).
Percorso quasi interamente su asfalto che si sta cercando di modificare per evitare le strade trafficate. - Da Siurgus Donigala a Suelli (13 km, 353 m. D +)
I primi chilometri sono su asfalto ma poi ci si immerge fra campi e colline su Bau Piscu, toponimo dell’antico cammino del Vescovo. Con una deviazione di 3 chilometri circa di può visitare il Nuraghe Piscu e poi rientrare sul percorso dove s’incontra l’antica fonte di San Giorgio nata grazie a un miracolo del Santo che diede vita alla sorgente per combattere un periodo di grande siccità. Da quel giorno la fonte non ha mai smesso di donare acqua. L’arrivo è all’antica Cattedrale del paese, sede Vescovile fino al 1418.
Da vedere: il Nuraghe Piscu
Anche se richiede una deviazione dal percorso principale, vale la pena visitare il Nuraghe Piscu, il cui nome significa appunto “vescovo”. Gli scritti raccontano che i giudici di Cagliari, per ringraziare San Giorgio di aver fermato una pestilenza, gli donarono molte terre compresa l’area dove sorge il sito archeologico. Il nuraghe sorge su una collinetta lungo la stata per Senorbì e Mandas vicino a Suelli, è il monumento meglio conservato fra i 200 nuraghi censiti in Trexenta e fu restaurato negli anni Ottanta. La struttura è costituita da blocchi di marna calcarea lavorati e messi su file regolari a formare una torre principale e quattro altre torri angolari unite da mura realizzate in fase successiva. All’interno del bastione vi era un cortile e attorno un basso antemurale di grossi massi.