
Una grande salita, un incidente banale nella sua dinamica ma purtroppo fatale. Balin Miller, il giovanissimo fenomeno dell’Alaska aveva appena concluso la salita in solitaria di Sea of dreams, una delle più conosciute vie di El Capitan, a Yosemite. Una volta in vetta – raccontano i testimoni – si è nuovamente calato sulla sua corda, probabilmente per recuperare il sacco con il materiale. Senza però accorgersi che la corda stava finendo. Il volo di 730 metri non gli ha lasciato scampo.
“Un arrampicatore aveva completato la Sea of Dreams e stava issando il sacco sull’ultimo tiro, quando questo si è incastrato. È sceso lungo la corda per liberarlo, ma la corda non arrivava fino al punto in cui era bloccato. Non sembrava rendersene conto e nel calarsi ha oltrepassato la fine della corda”, ha confermato Tom Evans, un fotografo presente ai piedi della parete.
Alla drammatica caduta hanno assistito anche centinaia di persone collegate in diretta su TikTok per assistere alla scalata. Nonostante l’allarme immediato è apparso subito evidente che per Miller non ci sarebbe stato nulla da fare.
Nonostante la giovane età, 23 anni, Miller era già entrato nel ristretto numero degli scalatori di punta, avendo collezionato innumerevoli salite di primo livello. Negli scorsi mesi aveva effettuato la prima salita in solitaria della Slovak Direct sul Denali ed è dell’inverno scorso la prima ripetizione, sempre in rope solo, The Reality Bath, sulla White Pyramid, nelle montagne Rocciose canadesi.
Tra le sue altre salite, sempre in solitaria, spiccano inoltre Slipstream WI4+ 900m IV, The Harvard Route 5.9 C1, AI3+ 1200m VI, Come and getit M7 WI6 e Nemesis WI6 160m.
Miller, nato e cresciuto in Alaska, aveva iniziato a scalare in giovanissima età lungo la Seward Highway a sud di Anchorage e per la qualità delle salite effettuate era stato definito da Clint Helander “il nuovo re delle montagne dell’Alaska”. Quando non si arrampicava, Miller lavorava spesso come pescatore di granchi.