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Carlos Soria in vetta al Manaslu a 86 anni

Sugli 8163 metri del Manaslu, lo spagnolo è diventato l’alpinista più anziano a raggiungere la vetta di un “ottomila”. Un’impresa in grado di ispirare, o almeno di far sognare, migliaia di camminatori e alpinisti “diversamente giovani”

Dall’Himalaya nepalese arriva una notizia speciale. Alle 5.30 del mattino, ora del Nepal, di venerdì 26 settembre, l’alpinista spagnolo Carlos Soria ha raggiunto gli 8163 metri del Manaslu, l’ottava cima per quota della Terra. A diffondere la notizia è stata la Seven Summit Treks, l’agenzia che ha organizzato la sua spedizione.

In questi giorni, come abbiamo già scritto, il Manaslu viene letteralmente preso d’assalto. Lungo la sua via normale, dai primi giorni di settembre, sono impegnati ben 372 alpinisti stranieri (il dato è del Ministero del Turismo di Kathmandu), accompagnati da centinaia di guide Sherpa e di altre etnie nepalesi.

A rendere eccezionale l’ascensione dell’alpinista spagnolo è l’anagrafe. Carlos Soria Fontán è nato ad Ávila, storica città della Castilla y León, il 5 febbraio del 1939, e ha quindi 86 anni e mezzo, cinque più di Reinhold Messner, per capirci.

Un exploit mai visto!” scrive Emilio Contreras su Marca, il quotidiano sportivo madrileno che segue con articoli quotidiani la spedizione di Soria. “L’operazione ‘Manaslu, 50 años después’ lo ha trasformato in una leggenda mondiale dell’alpinismo e dello sport”.
Arrivando in cima al Manaslu, Carlos Soria ha polverizzato il record del giapponese Yuichiro Miura, che nel 2013 aveva salito l’Everest a 80 anni, ed era fino a ieri l’alpinista più anziano ad aver raggiunto una delle 14 cime più elevate della Terra.

Carlos è una fonte di ispirazione nel mondo dell’alpinismo, e ha dimostrato che questa passione non ha limiti di età. Dalle Alpi all’Himalaya, la sua carriera è servita da esempio a generazioni di alpinisti. Noi della famiglia di Seven Summit Treks siamo orgogliosi di te!” recita il comunicato dell’agenzia nepalese.
Ad accompagnare Carlos Soria sulla vetta sono stati Mikel Sherpa, Nima Sherpa, Phurba Sherpa e l’alpinista e videomaker spagnolo Luis Miguel Soriano, che firmerà un documentario dedicato all’impresa.
Il team è partito martedì 23 dal campo base, e mercoledì ha raggiunto direttamente il campo 3. Prima dell’alba di giovedì gli alpinisti sono ripartiti, sono arrivati molto presto al campo 4, e qui hanno sostato per riposarsi e idratarsi. La salita finale si è svolta nella notte tra giovedì e venerdì.
Ricordiamo che nel maggio 2023, sul Dhaulagiri, la caduta di uno Sherpa ha causato a Carlos Soria una frattura a una tibia, seguita da una discesa drammatica, in cui ha seriamente rischiato la vita.

La notizia della salita al Manaslu è stata accolta con grande interesse in Spagna anche perché proprio su quella vetta, 50 anni fa, nella primavera del 1975, Jerónimo López e Gerardo Blázquez sono stati i primi iberici a salire un “ottomila”. Il giovane Soria faceva parte del team, ma non aveva toccato la cima.

A rendere eccezionale la collezione di “ottomila” dell’alpinista spagnolo è ancora una volta l’anagrafe. Dopo aver salito a 51 anni il Nanga Parbat (1990) e a 55 il Gasherbrum II (1994), Soria ha proseguito la sua collezione toccando a 60 anni il Cho Oyu, a 62 l’Everest, a 65 il K2 , a 68 il Broad Peak, a 69 il Makalu, a 70 l’Hidden Peak, a 72 il Lhotse, a 75 il Kanchenjunga e a 77 l’Annapurna. Per arrivare a 14 gli mancano lo Shisha Pangma e il Dhaulagiri, ma il suo record lo ha già raggiunto in questi giorni.

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